L’ennesima crisi in giunta, giovedì il sindaco in aula consiliare: avrà una maggioranza?

 
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Messinese insieme all'ex assessore ai lavori pubblici Maurizio Melfa

Gela. Giovedì sera, il sindaco Domenico Messinese dovrà dare conto e ragione, ai consiglieri comunali, dopo l’ennesima crisi di giunta, con l’addio dell’imprenditore Maurizio Melfa. Il punto verrà inserito all’ordine del giorno, che almeno in partenza prevedeva solo la discussione sul nuovo statuto della Ghelas Multiservizi. Una decisione che è stata formalizzata questa mattina, nel corso della conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente dell’assise civica Alessandra Ascia. Quindi, niente seduta monotematica sulla “situazione politica”. Sabato scorso, pezzi dell’alleanza di centrodestra, ovvero forzisti, esponenti di Noi con l’Italia e l’indipendente Salvatore Sammito, hanno subito chiesto che il primo cittadino venisse in aula a riferire. Melfa, infatti, se n’è andato, congedandosi con parole al vetriolo e dissociandosi del tutto dalla linea politica e amministrativa della giunta. Adesso, arriva l’accelerata. Per il sindaco, che non ha ancora trovato la convergenza politica giusta, addirittura contestato durante l’assemblea dem di ieri mattina, si prospetta una serata non certo facile.

C’è la maggioranza pro sindaco? In realtà, anche i consiglieri comunali dovranno giocare a carte scoperte. Tanti pensano che esista una maggioranza “occulta”, pronta a sostenere la giunta. Se c’è, dovrà venire fuori. Almeno sulla carta, l’amministrazione comunale sembra del tutto isolata, come ha confermato l’ormai ex assessore Melfa. Sia nel centrodestra sia nel centrosinistra non si intravedono sponde politiche praticabili per un sindaco che elogia il risultato della Lega di Salvini in città e qualche giorno dopo prende parola all’assembla dei “ribelli” dem. I grillini, poi, l’hanno già messo da parte. Quelli di centrodestra, che hanno chiesto la presenza in aula del sindaco, sono andati oltre. Probabilmente, non ci si limiterà a prendere atto delle parole del primo cittadino. Non è da escludere che possa essere chiesto il voto, pro o contro la giunta. In questo caso, se la maggioranza esiste dovrà per forza gettare la maschera.

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