“Leonessa”, Fiorisi lascia il carcere: giudici accolgono richiesta, va ai domiciliari

 
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Gela. Martedì, durante l’udienza del dibattimento “Leonessa”, davanti al collegio penale del tribunale di Brescia, le difese si sono concentrate anche sulla sua posizione, chiedendo la revoca della detenzione in carcere. Il collegio lombardo ha accolto la richiesta dei legali di Angelo Fiorisi, coinvolto nella maxi indagine che ha interessato diversi gelesi, ritenuti vicini al gruppo che aveva iniziato ad avviare attività economiche e professionali nella zona. Per l’antimafia bresciana, gli introiti, anche di un vasto sistema di compensazioni tributarie illecite, sarebbe servito a finanziare gli stiddari. A Fiorisi sono stati concessi gli arresti domiciliari. Anche sulla scorta di quanto emerso fino ad ora, durante il dibattimento, gli avvocati che lo difendono, Flavio Sinatra e Desolina Farris, hanno avanzato l’istanza, che ha consentito all’imputato, a processo per i fatti dell’inchiesta, di ottenere una misura meno afflittiva.

Lascia il carcere, in attesa della pronuncia di primo grado. L’istruttoria dibattimentale è in corso e sono ancora diversi i testimoni che verranno sentiti, su richiesta dell’antimafia di Brescia e dei legali di tutti gli imputati.

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