L'”esercito mercenario” di Greco, Grisanti contro Bennici: “Prima rifletta sulla sua storia politica”

 
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Il consigliere Pierpaolo Grisanti

Gela. Cenni di dialogo tra i pro-Greco, ieri impegnati in una verifica politica di inizio anno, e una parte dell’opposizione, difficilmente potranno manifestarsi. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Sandra Bennici, alla ripresa delle “ostilità” politiche, ha subito attaccato a testa bassa, parlando di “danno enorme alla città”. Ha elencato una serie di pesanti manchevolezze istituzionali, dal taglio dei trentatré milioni di euro del Patto per il Sud alla vicenda acqua, senza dimenticare l’affondo sugli assessori. “La giunta è riuscita ad anteporre l’arrivismo personale – ha detto inoltre – ad ogni formula politica purché sostenuta da un esercito mercenario che, però, ogni giorno reclama il premio del proprio sostegno”. Parole di fuoco che il consigliere di “Un’Altra Gela” Pierpaolo Grisanti, tra quelli che negli ultimi tempi hanno spiegato di non voler mettere steccati preventivi al confronto con l’opposizione, ritiene molto gravi. “Io sono tra quelli che ha ritenuto e ritiene il dialogo con l’opposizione di vitale importanza per la concretizzazione di un’azione politico-amministrativa incisiva nell’esclusivo interesse della città – dice – tuttavia, mi sento di stigmatizzare con fermezza attacchi strumentali e invettive che ultimamente provengono da certa opposizione. Il consigliere di Fratelli d’Italia mente, sapendo di mentire, quando attacca la scelta dell’amministrazione di aver conferito un incarico legale in relazione al provvedimento di definanziamento che, secondo il consigliere, sarebbe sospeso per centoventi giorni. Non esiste alcun atto amministrativo di sospensione del precedente provvedimento e bene ha fatto l’amministrazione a decidere di tutelare l’interesse della città, anche in sede giudiziaria, senza accontentarsi di mere rassicurazioni verbali”. Grisanti, che fa parte del gruppo politico del sindaco Greco, ma ha dimostrato di essere aperto ad eventuali soluzioni più ampie, non accetta che i suoi alleati vengano marchiati come “mercenari”.

“Il bollare come esercito di mercenari chi è politicamente distante dimostra la pochezza politica e la mancanza di contenuti di alcuni rappresentanti del popolo che, prima di utilizzare simili aggettivi – conclude – dovrebbero avere quantomeno il pudore di riflettere sulla propria storia politica personale. Ritengo che questo linguaggio non debba e non possa appartenere alla normale dialettica. Gela non ha bisogno né di menzogne né di mercenari, ma soltanto di buona politica”. Il clima si è subito accesso e il fronte che si prospetta vede agli antipodi gli alleati del sindaco e i consiglieri che siedono nei banchi di Fratelli d’Italia e “Avanti Gela”, ormai chiaramente avamposto dell’opposizione al sindaco.

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