L’estorsione per la droga, indagati al riesame: possibile confronto con la vittima

 
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Gela. Avrebbero minacciato un giovane, pretendendo somme di denaro periodiche. Tutto sarebbe sorto da un debito di droga, ma gli indagati avrebbero preso di mira anche i suoi familiari. Ruben Raitano e Giacomo Tumminelli, a fine agosto, sono stati arrestati dai carabinieri, che avevano aperto un’indagine, a seguito della denuncia del giovane minacciato. Sono accusati di estorsione. Il gip del tribunale ha confermato la detenzione in carcere. Giovedì, su ricorso delle difese, le loro posizioni verranno valutate dai giudici del riesame di Caltanissetta. I legali che li rappresentano, gli avvocati Cristina Alfieri e Rosario Prudenti, ritengono non ci siano i presupposti per la detenzione in carcere, anche perché le contestazioni sarebbero da chiarire. I pm della procura e i carabinieri sono certi che i due avessero preteso somme di denaro, obbligando il giovane ad acquistare cocaina. Un terzo coinvolto, il trentenne Francesco Scicolone, è stato subito scarcerato. Il gip non ha convalidato l’arresto, ritenendolo non coinvolto nella vicenda, come ha spiegato il legale Rosario Prudenti.

Al riesame, invece, verranno trattati i ricorsi avanzati nell’interesse di Raitano e Tumminelli, che hanno diverse precedenti penali alle spalle. Non è da escludere che le difese, nel procedimento penale in corso, possano chiedere l’incidente probatorio, per un confronto tra la vittima delle minacce e delle richieste di denaro e i due arrestati.

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