Lettura tamponi al collasso, avanza ipotesi di centri Covid-19 negli ospedali spoke

 
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Gela. I centri Covid-19 nell’isola sarebbero saturi. A confermarlo sarebbe l’improvviso aumento dei tempi di rilascio degli esiti dei tamponi effettuati. Ben 139 sono in attesa su 1477 eseguiti. Un azzardo ipotizzare di avere un esito nelle 5 ore che caratterizzerebbero un ciclo di diagnosi completo. Da oltre 30 ore due pazienti del nisseno, uno di Gela e l’altro di Butera, attendono l’esito del tampone dal centro allestito presso il presidio ospedaliero “Sant’Elia”. Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, in due diversi comunicati stampa (l’ultimo ieri sera alle 20,38), facendo riferimento agli aggiornamenti, parla di “nessun risultato”. Una risposta che lascia attoniti davanti ad una emergenza che, se dovesse seguire l’andamento delle regioni del nord della nazione (Lombardia e Veneto), dovrebbe avere il suo picco nell’isola solo nei prossimi giorni.

Secondo alcune indiscrezioni, dopo le assunzioni lampo di Oss e l’avvio, sempre al Sant’Elia di Caltanissetta, del Pronto Soccorso Infettivologico dedicato al Coronavirus “sfruttando una singolarità straordinaria – assicura il manager dell’Asp cl2 – che è quella di avere nello stesso plesso (Palazzina B) il reparto di Malattie Infettive e quello PET – Medicina Nucleare”, l’ospedale “Vittorio Emanuele” potrebbe ospitare un nuovo centro Covid-19 per la diagnosi di tamponi, riappropriandosi dell’unità operativa di Malattie infettive chiusa ormai da tre anni.

Infatti, il presidio ospedaliero di via Palazzi, centro Spoke dell’Asp cl2, dispone di rianimazione, pneumologia, laboratorio analisi e, appunto, malattie infettive. Sarebbero questi i reparti propedeutici e indispensabili ad ospitare un centro covid-19 e di lettura tamponi. L’assessore regionale Ruggero Razza si è mosso in questa direzione, annunciando nuove manovre per rispondere all’emergenza Coronavirus. 

Una evoluzione necessaria al territorio dove la sanità è alle prese con lunghe attese e aumenti di soggetti da sottoporre a tampone dopo il paziente zero.

Il timore è che i dati relativi all’incidenza e positività siano legati solo ai pazienti sottoposti a tampone, con una concreta indisponibilità di estendere i controlli al resto della popolazione che, ignara di una eventuale positività al coronavirus, è libera di recarsi negli esercenti pubblici nel rispetto delle direttive del governo. Tra le imminenti misure, l’Asp di Caltanissetta potrebbe decidere di richiamare in servizio anche medici e infermieri in pensione. Si parlerebbe anche di assunzioni e tempo determinati di Osa.

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