L’ex discarica adesso ha un nome: “I giardini di Demetra e Kore”

 
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Gela. C’è un gruppetto di cittadini, senza colore politico o altro interesse se non il bene comune, che ogni sabato pomeriggio prova a rendere decorosa la macchia mediterranea nei pressi di Bosco Littorio. Nove giornate ecologiche, a volte sotto la pioggia, altre sotto un sole cocente per creare un sentiero naturale e trasformare discariche abusive in bellezze naturali e paesaggistiche.

E da sabato quella zona di mare ha anche un “nome”, voluto dopo un mini sondaggio tra tutti i componenti di questa sorta di comitato civico spronato da Emanuele Sacco e Renato Messina.

L’associazione “Gela che cambia” ha deciso così di denominare il sito “I giardini di Demetra e Kore”.

Diversi i nomi proposti ma dai 38 voti su 49 coinvolti è emersa la volontà unanime. Nell’ex area di servizio Tamoil, il comitato Ospizio Marino ha proposto al Parco archeologico di installare un monumento con un dipinto del pittore Antonio Occhipinti raffigurante lo sbarco dei coloni rodio cretesi nel 689 a.c. e una scritta dello storico Tucidide che afferma che Gela fu fondata da Antifemo ed Entimo.

A fianco a pochi passi c’è l’emporio greco, il museo del mare e l’Acropoli di mulino a Vento. “Questo è il nome che si spera sarà anche preso in considerazione – dice Emanuele Sacco – e confermato dalle autorità competenti. Sarà scritto nelle bandiere che sventoleranno presto nel nostro lungomare che si allungherà fino alla foce del fiume Gela dove perché dovremmo vedere i cestini gettacarte che serviranno ai runner e ai pescatori che frequentano la zona”.

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