Nuovo sì al reintegro degli operai di Riva e Mariani: i lavoratori non accettarono l’accordo sindacale

 
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Gela. Conferamato il renintegro dei nove operai dell’azienda Riva e Mariani, licenziati nell’estate di un anno fa.

Arriva il verdetto dei giudici d’appello. I manager del gruppo Riva e Mariani, per il tramite dei loro legali, avevano scelto di contestare il verdetto di primo grado del gudice Alessandro Laurino che aveva già definito il diritto al reintegro per i nove lavoratori. In base alle nuove normative nazionali, stando ai legali del gruppo, agli operai sarebbe dovuto spettare solo un indennizzo piuttosto che un provvedimento d’immediato reintegro nell’organigramma dell’azienda, da diversi anni attiva tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Davanti all’appello proposto dal gruppo, i legali degli operai, tra loro gli avvocati Francesco Castellana, Salvatore Incardona, Angelo Cassarino e Clemente Massimiani, si sono costituiti in giudizio, confermando la linea che ha condotto alla decisione del reintegro pronunciata a luglio dal giudice Alessandro Laurino.

Gli operai avevano detto no all’intesa azienda-sindacati. Stando al magistrato, le procedure e i parametri adottati nel decidere il licenziamento dei quindici dipendenti non sarebbero stati in linea con la disciplina in materia. Un verdetto confermato dai magistrati di secondo grado. Anzitutto, i manager di Riva e Mariani si sarebbero limitati a tagli del personale solo nel sito di contrada Piana del Signore, nonostante la presenza di altri cantieri attivi in Italia e non solo. Inoltre, nel provvedimento fatto recapitare ai lavoratori non venivano specificate le motivazioni che avrebbero impedito il loro trasferimento in altre sedi operative, evitando così il licenziamento. I legali dell’azienda hanno sempre fatto riferimento ad una crisi produttiva che avrebbe giustificato la decisione. Il verdetto d’appello, invece, conferma la linea portata avanti dagi avvocati dei nove lavoratori che avevano scelto di non accettare i contenuti dell’accordo concuso in prefettura a Caltanissetta dai manager Riva e Mariani e dai segretari provinciali dei chimici di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl. Un’intesa ritenuta non idonea dagli operai che per anni sono stati impegnati tra i cantieri della fabbrica Eni.

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