L’ingegnere maratoneta ha stupito il mondo con il record dei mille chilometri

 
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Gela. La prima frase pronunciata dopo aver tagliato il traguardo dei mille chilometri percorsi in dieci giorni è stata la seguente. “E non è finita qui”. Antonio Tallarita, gelese di 51 anni, ingegnere meccanico con la passione per l’ultramaratona, è già entrato nel guinnes dei primati ma non vuole accontentarsi.

Non ha avuto neanche il tempo di festeggiare con la moglie e gli amministratori di Reggio Emilia, città nella quale vive, perché con la mente è proiettato verso una nuova sfida. Un altro limite umano da abbattere che però non ha voluto svelare. Intanto però si gode il suo record. Ha percorso mille chilometri in dieci giorni: cento chilometri al dì lungo il circuito ciclistico Cimurri, a lato del Campovolo di Reggio Emilia, che ormai conosceva a memoria: ad attenderlo una piccola folla che aveva atteso la conclusione di questa impresa originale e difficilmente eguagliabile. L’ingegnere meccanico con la passione per la corsa aveva già dimostrato le sue qualità in altre ultra maratona. Dopo aver lavorato alla Fiat di Torino si è trasferito a Reggio Emilia, dove è funzionario dell’azienda Lombardini motori.

Nella sua impresa Tallarita è stato affiancato dall’ultramaratoneta Angela Gargano, e da altri specialisti in questo tipo di corse su lunghissime distanze. Ha ripetuto il circuito della pista per 98 volte ogni giorno: uno sforzo oltre che fisico, anche psicologico. Non lo hanno condizionato né il freddo, tantomeno la pioggia. Ritmo costante, con la media di un chilometro ogni sei minuti. A questo record si era preparato dominando la Torino-Roma di corsa no stop, una gara nella quale il secondo è arrivato a 17 ore di distanza. 

Sabato mattina, durante una delle sue rare pause, Tallarita ha dato il suo saluto al migliaio di bambini che hanno gareggiato a Montelungo alla manifestazione promossa dal suo amico Giuseppe Veletti, un altro che di maratona se ne intende. “Sono orgoglioso anche di rappresentare Gela in questo record – ha detto al telefonino, amplificato dal microfono degli organizzatori – non dimentico mai le mie origini”. Il record è stato anche oggetto di studio scientifico. Tallarita è stato tenuto sotto controllo dal professor Pietro Trabucchi, consulente Iuta e membro del Centro di medicina dello sport di Verona. Il dottor Citarella e alcuni professionisti del Ctr hanno già predisposto uno studio sull’ingegnere-atleta pronto a nuove sfide. 

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