L’insegnamento imposto dai governi dello stato Savoiardo, da più di 150 anni

 
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Gela. Visto  che qualsiasi riferimento storico filosofico, non intacca minimamente la cultura meridionale e la politica,

asserviti agli interessi personali e privi della  mancanza assoluta di dignità intellettuale, proviamo ad elencare i fatti che interessano la dignità degli uomini liberi e l’intelligenza, senza condizionamenti.

Il Regno delle Due Sicilie, fino al 1860 era uno stato libero e indipendente governato dai Borboni di origine Spagnola perché gli ultimi re erano Napoletani di nascita. Italiani sotto tutti i punti di vista.

Sebbene regnasse il feudalesimo come gestione agricola, non era assolutamente peggiore del feudalesimo che regnava in tutti i piccoli stati Italiani guidati da Francesi, Austriaci ecc. I Borboni si erano letteralmente integrati ed avevano tutto l’interesse a dimostrare alla autarchia dell’ottocento un maggiore interesse per lo stato del sud e in effetti il progresso non si fece aspettare.

Fin dal 1700. quando cominciarono a sorgere il teatro San Carlo, la Reggia di Caserta, che costituiscono capisaldi della cultura del mezzogiorno, con l’affermazione della musica e della architettura che fecero scalpore in tutta l’Europa di allora. E’ giusto che per un attimo parliamo del grande storico meridionale Antonio Ciano  e del suo testo “I Savoia e il massacro del sud”.

 

Ebbene, il civilissimo e laborioso Mezzogiorno d’Italia , patria di Pitagora, Archimede e Cicerone, di Tomaso Campanella e Giordano Bruno, di Giovanni Caboto ed Ettore Fieramosca, patria di Cesari che diedero la civiltà al mondo e ancora di Archita, Timeo, Filolao, Ocello,Alesside, Zeleuco, Caronda, Stesicoro di colpo diventò primitivo e barbaro agli occhi di questi Generali felloni e assassini. Come avevano osato ribellarsi alla casta militare e parassita? Come si erano permessi di abbandonare le zappe per prendere il fucile contro il civilissimo Piemonte? Contro quel Piemonte che voleva la patria una e indivisibile? 

Contro quel Piemonte che aveva venduto Nizza, la Costa Azzurra e la Savoia ai Francesi del massone Napoleone III?  E che nel 1945 ha dovuto cedere l’Istria alla Iugoslavia? E la Corsica chi l’ha venduta alla Francia?

E successivamente la citazione di un orda di pirati barbari quali: Nino Bixio, Vittorio Emanuele II, Negri Gaetano, Ricasoli Bettino, Turr Stefano, Melegari Carlo, Baioli, Brignone, Camillo Benso di Cavour, Cialdini Enrico, Bombrini, Cugia, Del Giudice, De Luca, Carlo Pellion di Persano, La Marmora Alfonso Ferrero, Martini, Pinelli Ferdinando un giorno saranno processati da un Tribunale di Procedura Morale e condannati dalla storia vera.

I Savoia che hanno dato alla nazione italiana alle famiglie italiane morti, lacrime e sangue, sono fuggiti per sempre dal porto di Brindisi sulla nave “Baionetta” portando con loro tutte le ricchezze accumulate in un secolo di ruberie , assieme al ladro Badoglio con le sue valigette piene di soldi rubati al regime fascista di cui era grande oppositore. Citiamo sempre dal libri di Antonio Ciano alcune città che sono state dai Piemontesi massacrate e citate dallo stesso Gramsci: Carbonara, Avigliano, Gioia del Colle, Pontelandofo, Casalduni, Venosa (patria di Orazio), Barile, Monteverdi, San Marco, Rignano, Spinelli, Montefalcione, ed Auletta per non parlare di Palermo, Bronte e Agrigento. Questo gruppo di città  ha subito soprusi a vario titolo dai Piemontesi “liberatori.”

Fino al 1860 il Regno delle Due Sicilie, era un popolo ricco di pace, di memoria,di costumi, di commercio, di prosperità, di arti, di industrie che davano lavoro a migliaia di cittadini. Un insieme di grandezze artistiche e geologiche , prima pel suo monumentale complesso di mille arti che tuttavia serba gli avanzi della speranza greca romana. Insomma nel Regno delle Due Sicilie non c’era disoccupazione, era nato il primo stato interclassista,il primo stato socialista, il primo stato illuminato del mondo. Questo stato doveva essere abbattuto, perchè la massoneria non perdona chi vive in modo dignitoso e libero, ha bisogno di servi, di schiavi e i liberali sono i loro lacchè.

Il Piemonte per avvalorare queste tesi, si è avvalso degli elementi peggiori del suo regno. Mettendo i figli, dei più efferati borbonici, per fama, spinti e pagati dalla polizia, sono ora giudici di mandamento o giudici circondariali, sotto prefetti o delegati di polizia.Tutto il personale che viene assunto negli uffici statali è marcio che ha il solo merito di essersi affrettato ad accettare il programma Italia e Vittorio Emanuele e una sola qualità, quella di sapere servire il padrone.

Tutto questo portava al raggiungimento di un unico obiettivo: l’arricchimento personale e lo sviluppo della politica del tanto peggio tanto meglio, senza una stato vero che ti controlla. Oggi cerchiamo di capire quali sono i motivi che spingono i cittadini a comportarsi  in maniera autoritaria quando l’insegnamento ci è stato imposto dai governi dello stato Savoiardo, da più di 150 anni. Questo comportamento da carnefici, (così vengono definiti i Piemontesi nel testo di Pino Aprili “carnefici”) è stato riproposto dagli americani alla fine della seconda guerra mondiale, aiutati dai partigiani”liberatori” e dagli uomini di governo che si sono succeduti. Oggi ipocritamente, per giustificare il comportamento irresponsabile dei politici attuali, cerchiamo elucubrazione fantascientifiche per ricercare gli origini della criminalità organizzata, della mafia  e dell’assenza dello stato nel nostro territorio, lasciato in balia dei criminali a tolleranza zero.

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