Lo schianto e la terribile fine di Cusimano, ricostruiti i muniti precedenti alla sua morte

 
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La moto di Cusimano dopo il terribile incidente

Gela. Pochi minuti prima di trovare la morte lungo la Gela-Manfria, il trentottenne Fabrizio Cusimano telefonò alla madre. “Una chiamata molto breve, durata un solo minuto”, ha spiegato in aula uno degli investigatori che effettuarono tutti gli approfondimenti d’indagine, poi richiesti dai pm della procura. Per i magistrati, a causare lo schianto mortale sarebbe stato Diego Leone che era a bordo di un’Opel Astra, che transitava in direzione opposta. Davanti al giudice Tiziana Landoni, è stata la volta degli accertamenti sui tabulati telefonici, utilizzati anche per ricostruire l’ora esatta dell’incidente. Era l’agosto di quattro anni fa e il dipendente di banca stava ritornando in città in sella alla sua moto.

Leone è accusato di omicidio colposo e in giudizio come responsabile civile c’è anche il gruppo assicurativo Generali. Alcuni familiari del trentottenne morto sono invece parti civili, con l’avvocato Anna Comandatore. Gli inquirenti sono risaliti a tutte le telefonate, in quel momento partite verso i centralini del 113 e del 118, effettuate da chi si trovava a transitare lungo il tratto dello schianto. “Riteniamo che l’incidete si sia verificato intorno alle 20:15”, ha concluso uno degli inquirenti chiamato in aula a riferire su quanto ricostruito.

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