Lo “sciacallo” delle consegne a domicilio, Grimaldi: “Danni dalle false ordinazioni”

 
1

Gela. Oltre alla crisi causata dalle misure restrittive anti-Covid, gli esercenti locali, soprattutto quelli del settore food, devono sopportare da qualche tempo anche l’opera dello “sciacallo” di turno. Sempre più spesso, come spiega il presidente della sezione locale di Fipe-Confcommercio Paolo Armando Grimaldi, diverse attività commerciali ricevono telefonate, con numeri anonimi, che in apparenza servono a richiedere consegne a domicilio, ma che in realtà si rivelano false. La consegna, infatti, va a finire ad indirizzi effettivamente esistenti, ma dai quali non partono le ordinazioni. Chi mette a segno questi “scherzi” usa veri indirizzi della città, ma senza che chi ci vive sappia nulla delle ordinazioni, che quindi vanno a vuoto, creando danni agli esercenti e fastidi a chi riceve l’inattesa consegna e ovviamente la rimanda indietro. Pare che oltre all’uso di numeri telefonici anonimi, lo “sciacallo” si muova anche attraverso le app di delivery. Molti esercenti, ormai, per evitare la beffa, richiamano i clienti per capire se esista effettivamente l’ordinazione oppure se ci sia il pagamento anticipato. Pare che almeno uno dei responsabili sia stato individuato.

“Questo brutto scherzo va avanti da almeno un paio di mesi, l’unica soluzione è accettare ordini solo da clienti conosciuti o con pagamento anticipato – dice Grimaldi –  nella speranza che il vicino di casa non ti freghi l’ordinazione già bella e pagata. Ci tengo a precisare che questa burla commessa da qualche individuo instabile mentalmente non piega di certo l’impegno degli esercenti nella speranza di ritornare alla normalità. In nessun modo si vuole accusare il nostro territorio e i cittadini che stanno collaborando in tutti i modi per evitare l’aumento di contagi per riappropriarsi della propria libertà personale e sociale”.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here