Lo scontro in Fi, “dissidenti” e “lealisti” senza simbolo? I vertici avvertono: “Niente civiche”

 
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Giusi Bartolizzi, Michele Mancuso e Pino Federico

Gela. I “dissidenti” stanno provando ad avere il simbolo mentre i “lealisti” potrebbero rinunciarci (per esigenze di coalizione). Lo scontro interno a Forza Italia locale va avanti ormai da mesi e alle amministrative di fine aprile, addirittura, potrebbero esserci due liste di azzurri (a supporto di candidati diversi) ma senza le insegne ufficiali del partito. Una linea che però è in totale contrasto con quanto reso noto dal presidente Silvio Berlusconi, che nelle ultime ore ha rilasciato una sorta di mini decalogo in vista di elezioni amministrative ed europee. “Alle elezioni amministrative – si legge in un passaggio della comunicazione indirizzata ai coordinatori regionali e provinciali – sarà fondamentale assicurare la capillare presenza delle liste di Forza Italia in tutti i comuni e sarà anche fondamentale la non partecipazione alla formazione o alla presenza di nostri esponenti nelle liste civiche anche se a noi vicine”. Quindi, niente liste civiche. L’esatto opposto di quello che si sta verificando in città. I “dissidenti”, contrari alla linea del coordinatore provinciale Michele Mancuso, hanno deciso di sostenere la coalizione di centrodestra a supporto del leghista Giuseppe Spata. La ritengono una “scelta naturale” e per questa ragione, forzisti come l’ex vicepresidente del consiglio comunale Salvatore Scerra hanno ufficialmente chiesto di poter schierare il simbolo del partito. Insieme a lui, c’è quella che è già stata definita la base locale del partito, compresi gli altri ex consiglieri azzurri e l’ex commissario cittadino Emanuele Maniscalco. Per ora, si stanno muovendo con il simbolo “Avanti Gela”, che raggruppa proprio esponenti legati anche all’ex deputato regionale Pino Federico e alla parlamentare nazionale Giusi Bartolozzi. Dall’altra parte della barricata, ma ufficialmente sempre dello stesso partito, ci sono invece i “lealisti” del deputato regionale (e coordinatore provinciale) Michele Mancuso. Un’ala che ha deciso di correre insieme ai “civici” dell’avvocato Lucio Greco e che tra qualche ora potrebbe incassare il sostegno del Partito Democratico. In questo caso, da quanto trapela, forzisti e dem rinuncerebbero ai simboli di partito, transitando in due liste civiche.

Mancuso, pur avendo pieno mandato sul simbolo, potrebbe quindi rinunciarci per favorire l’incastro “civico”. Una soluzione che pare contraria all’indirizzo suggellato da Berlusconi. “Per quanto riguarda eventuali liste civiche espressione della società civile a noi esterne dovrete, come responsabili locali di Forza Italia – si legge ancora nella nota ufficiale – adoperarvi per convincere, se possibile, i promotori delle suddette liste ad indicare loro candidati nelle liste di Forza Italia, anche con le opportune garanzie di un nostro sostegno elettorale, scoraggiando in ogni modo la dispersione del voto”. I leader, alle amministrative, vogliono le liste ufficiali, con tanto di simbolo. “Sarà compito e responsabilità di voi, coordinatori regionali e provinciali – conclude la comunicazione – assicurare la presentazione della lista con il simbolo di Forza Italia in tutti i capoluoghi ed in tutti i comuni superiori ai quindicimila abitanti, a differenza del passato, dove possibile, anche nei comuni con meno di quindicimila abitanti”. La guerra dei berlusconiani continua, con o senza simbolo.

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