Lo scontro sul porto isola, i giudici bloccano l’iscrizione di Vigilanza soccorso: sì al ricorso dei siracusani di Archimede

 
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Gela. Nuovo round giudiziario e nuovo verdetto favorevole ai legali

della società siracusana Archimede, da anni impegnata nel servizio di antincendio e antinquinamento al porto isola Eni.

Bloccati gli effetti dell’iscrizione nei registri. I giudici amministrativi del Tar Palermo, con un’altra ordinanza, hanno bloccato l’efficacia dell’iscrizione della società palermitana Vigilanza soccorso antincendio nel registro degli operatori abilitati. Inoltre, i giudici amministrativi hanno sospeso gli effetti del nuovo regolamento che va a definire le linee principali del servizio svolto al porto isola. Da mesi, è in atto un vero e proprio duello, a suon di carte bollate e giudici, tra i manager siracusani, la locale capitaneria di porto e gli imprenditori palermitani. Ad inizio anno, proprio al gruppo Vigilanza soccorso antincendio è stata rilasciata l’autorizzazione ad operare al porto isola. Con una mole di lavoro in netto calo rispetto al passato e con un numero di navi in arrivo e transito crollato ai minimi storici, si è aperto lo scontro, con due società intenzionate a contendersi una fetta di attività, sempre più risicata. Per i legali della siracusana Archimede, l’autorizzazione rilasciata all’azienda palermitana violerebbe le norme in materia ed inoltre dubbi sono stati sollevati anche sui pareri del comando provinciale dei vigili del fuoco e sulle verifiche della Scia. Una vicenda decisamente intricata che, da mesi ormai, ha trasformato il porto isola in terreno di scontro. Peraltro, già nelle scorse settimane, sempre su impulso di altri verdetti giunti dal Tribunale amministrativo di Palermo, la capitaneria di porto è stata costretta a sospendere l’attività degli operatori di Vigilanza soccorso antincendio e, inoltre, gli stessi magistrati hanno ritenuto illegittimo il no alla richiesta di accesso agli atti del procedimento, arrivato dai funzionari della locale capitaneria di porto, diniego impugnato sempre dai legali di Archimede. La vicenda, comunque, verrà nuovamente valutata nel merito, ma solo nei prossimi mesi. Per ora, quindi, è tutto sospeso e, stando ai giudici, i mezzi della società palermitana non potranno operare al porto isola Eni.  

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