Lo scontro sulle commissioni, in otto vogliono modificare il regolamento: la Ascia tagliata fuori?

 
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Gela. Il tira e molla sulle commissioni consiliari è tutt’altro che risolto.

Una modifica al regolamento. Dopo che il segretario generale di Palazzo di Città Pietro Amorosia ha comunicato di essere incompetente davanti alla richiesta di un parere di legittimità sul ritiro degli atti deciso in aula dal presidente Ascia, otto consiglieri chiedono una modifica al nuovo regolamento. Nella disciplina approvata solo qualche settimana fa e redatta dai consiglieri comunali Guido Siragusa e Vincenzo Cirignotta, si prevede che la proposta d’istituire le commissioni in base ad una griglia dettagliata spetti al presidente del consiglio comunale. I consiglieri Anna Comandatore, Romina Morselli, Antonino Biundo, Giuseppe Ventura, Cristian Malluzzo, Giovanni Panebianco, Salvatore Farruggia e Carmelo Casano, invece, ritengono che a decidere, su iniziativa di almeno cinque consiglieri, debba essere solo il civico consesso. In sostanza, dopo aver bocciato in aula l’operato del presidente Ascia, gli otto consiglieri ritornano alla carica con l’obiettivo di escludere dal processo decisionale proprio il presidente del consiglio, accusata di eccessiva titubanza sulla questione commissioni.

Il fronte contrario al presidente Ascia. La modifica, a questo punto, dovrebbe essere inserita in una proposta di deliberazione da presentare entro le prossime ore. Lo scontro di posizione sulle commissioni sembra tutt’altro che superato. Non a caso, la richiesta arriva dai due consiglieri “congelati” di Gela Città Malluzzo e Panebianco, ancora in attesa di un verdetto sul passaggio al Pd, dagli stessi democratici in rotta con la Ascia e con il neo caogruppo Vincenzo Cirignotta, ovvero Romina Morselli, Antonino Biundo e Giuseppe Ventura, da quelli di Un’Altra Gela Anna Comandatore e Salvatore Farruggia, senza il supporto però del capogruppo Vincenzo Cascino e dell’altro consigliere del movimento Salvatore Sammito, e da Carmelo Casano, indipendente spesso contrario ai metodi adottati in aula dal presidente Ascia. 

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