Lo spaccio di cocaina in città, il blitz “Cruis”: dopo gli arresti anche altri indagati

 
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Gela. Si allunga l’elenco degli indagati, coinvolti nell’inchiesta “Cruis”. I carabinieri del reparto territoriale e i magistrati della Dda di Caltanissetta ritengono di aver stroncato un vasto giro di cocaina, che sarebbe stato organizzato in città. Ad aprile, sono scattati i provvedimenti di custodia cautelare che hanno portato in carcere, tra gli altri, anche il trentasettenne Crocifisso Di Gennaro, ritenuto il presunto vertice del gruppo, capace di coordinare le fasi di acquisto e vendita della droga in città. Uno dei punti nevralgici sarebbe stato l’ex bar “Cruis” di Caposprano. Intorno al gruppo avrebbero gravitato minorenni. I carabinieri hanno monitorato per mesi quell’attività commerciale, ma anche le abitazioni di alcuni indagati. La droga veniva spacciata pure in pieno giorno.

Nelle ultime settimane, sono arrivati però i primi provvedimenti favorevoli agli indagati, emessi dai giudici del riesame di Caltanissetta, che hanno annullato alcuni dei provvedimenti emessi. Gli investigatori, comunque, hanno esteso le loro attività ad altre persone, che risultano indagate nell’inchiesta. Si tratterebbe di familiari di Di Gennaro, a loro volta già coinvolti in un recente blitz, messo a segno sempre dai carabinieri del reparto territoriale e dai magistrati della Dda nissena. Allo stato, le indagini non sarebbero ancora chiuse.

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