Lo spaccio nella movida, inchiesta “Smart”: difese imputati valutano riti alternativi

 
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Immagini di repertorio

Gela. In aula, si ritornerà ad aprile. Le difese di Antonio Radicia, Rocco Grillo ed Emanuele Brancato potrebbero formalizzare la scelta di riti alternativi, facendo venire meno il dibattimento. Le loro posizioni verrebbero giudicate direttamente dal gup del tribunale di Caltanissetta. I tre vennero coinvolti nell’inchiesta “Smart”, condotta dai carabinieri e dai pm della Dda nissena. Secondo le accuse, avrebbero gestito un lauto giro di droga, che sarebbe stata spacciata nei luoghi della movida locale. Il presunto affare avrebbe riguardato soprattutto la cocaina. Nei confronti di Radica e Grillo vennero emessi provvedimenti di custodia cautelare in carcere, poi rivisti su istanza dei difensori, gli avvocati Davide Limoncello e Paola Turco. Sarebbero stati seguiti per mesi e la Smart usata per raggiungere le presunte piazze di spaccio diventò un punto di riferimento per gli inquirenti.

Nell’inchiesta è stata coinvolto anche Brancato, in passato già al centro di un’indagine antidroga. E’ difeso dall’avvocato Giacomo Ventura. L’eventuale scelta di riti alternativi potrebbe essere formulata nel corso della prossima udienza.

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