Lo spauracchio dei debiti svuota l’aula consiliare: passa la commissione “bipartisan” sui rifiuti

 
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Gela. Il ricordo delle sanzioni arrivate dalla Corte dei conti, l’assenza del dirigente in aula e tanti dubbi circa l’origine hanno fatto cadere il numero legale sui debiti fuori bilancio.

Aula quasi deserta sui debiti. Solo due ne sono stati votati davanti ad un elenco ancora vasto. Quindi, si dovrà attendere una nuova convocazione. A sollevare le prime perplessità soprattutto sui debiti legati a sentenze, è stato l’esponente del Polo Civico Guido Siragusa. “Bisogna avere la certezza – ha detto – che non siano sentenze che l’amministrazione comunale abbia comunque deciso d’impugnare dopo la condanna. Non capisco, comunque, perché il dirigente del settore sia assente in aula”. Proprio Siragusa, così, ha deciso di non partecipare al voto. Salvatore Scerra di Forza Italia e Angelo Amato del Movimento 5 stelle hanno espresso forti dubbi sulla cronologia del riconoscimento dei debiti fuori bilancio. “Perché in aula arrivano debiti da riconoscere datati 2015 – sono intervenuti – mentre quelli di anni precedenti non sono stati ancora coperti?”.Alla fine, con pochissimi consiglieri rimasti in aula, il presidente Ascia ha dovuto sciogliere in anticipo la seduta.

Sì alla commissione d’indagine. Prima, però, era passata la proposta, avanzata mesi addietro da Angelo Amato del Movimento 5 stelle, d’istituire una commissione d’indagine sul ciclo dei rifiuti in città. Una proposta che, al momento della votazione, ha ottenuto 25 sì e solo 3 no. Contrari si sono detti il vice presidente del civico consesso Maria Pingo e due consiglieri di Un’Altra Gela, Vincenzo Cascino e Salvatore Sammito. Il voto a sostegno è diventato, in pochi minuti, bipartisan. Favorevoli si sono detti tutti i democratici, ovviamente il Movimento 5 stelle, Forza Italia, Salvatore Farruggia e Anna Comandatore di Un’Altra Gela, il Megafono ad eccezione di Maria Pingo, Reset 4.0, il Polo Civico, Gela Città e l’indipendente Carmelo Casano. Inizialmente, però, non poche perplessità erano state avanzate dal capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta e dal consigliere del Polo Civico Guido Siragusa. “A cosa dovrebbe servire una commissione d’indagine proposta da un consigliere dei cinquestelle – hanno detto – quando avete un assessore al ramo del vostro stesso movimento che può darvi ogni delucidazione?”. Nettamente contraria, inoltre, si è mostrata Maria Pingo. “Ci sono cose più importanti da verificare – ha detto – abbiamo continue emergenze occupazionali. Non siamo una procura che indaga. Se ci sono state anomalie, vanno denunciate ai magistrati”. La commissione d’indagine, però, ha trovato il favore di uno schieramento piuttosto “variabile”, dal Pd con Giuseppe Ventura e Salvatore Gallo a Reset 4.0 passando per il Megafono e Forza Italia che, alla fine, con Scerra e Crocifisso Napolitano ha detto sì all’istituzione. La commissione d’indagine sul ciclo dei rifiuti, nonostante il voto finale favorevole è comunque servita a misurare i numeri in aula. Il Pd, anche in questo caso, è sembrato piuttosto diviso con il capogruppo Cirignotta che ha espresso perplessità sull’utilità della commissione, nonostante il successivo voto favorevole, e altri esponenti di peso del partito come l’ex capogruppo Giuseppe Ventura o Antonino Biundo, subito fermi nell’appoggiare la richiesta di Amato.

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