Lo stato del mare, un sopralluogo della commissione al depuratore di Macchitella

 
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Il depuratore di Macchitella

Gela. Le ultime segnalazioni arrivate da bagnanti, alcuni costretti anche alle cure mediche per casi di allergie cutanee, hanno indotto i consiglieri della commissione comunale ambiente e sanità ad avere un confronto con uno dei dirigenti del settore igiene pubbica dell’Asp. I consiglieri vogliono verificare lo stato delle acque della costa, anche attraverso i dati a disposizione dell’Asp. Una situazione che si ripete spesso.

Tra i dati quasi costanti, ci sono quelli della campagna Goletta Verde di Legambiente, che non lasciano molte speranze rispetto all’area del Gattano, tra le più inquinate di tutta la Sicilia. I lavori al depuratore di Macchitella sono conclusi da tempo. L’impianto gestito da Caltaqua, alcuni anni fa, finì anche sotto sequestro. Adesso, i consiglieri della commissione (il presidente Virginia Farruggia, Giuseppe Ventura, Salvatore Farruggia, Maria Pingo e Crocifisso Napolitano) potrebbero effettuare un sopralluogo all’impianto di Macchitella. “Probabilmente, dopo la pausa delle ferie estive – spiega il presidente Virginia Farruggia – effettueremo un sopralluogo per verificare lo stato del sistema di depurazione dopo i lavori che sono stati conclusi. Vogliamo accertare l’efficienza del ciclo di trattamento dei reflui, così come abbiamo fatto con l’impianto di sollevamento, nella zona del lungomare”.

2 Commenti

  1. Ma i controlli vanno fatti da personale esperto e non da consiglieri che in fatto di impianti sono incompetenti e difatti alle pompe di sollevamento vicino il fiume gela feto vi era prima e fetu e’ rimasto,nonostante la visita della commissione. Dovete nominare esperti periti ed inviarli in loco per costatare l’effettiva situazione dei fatti. Quel depuratore di macchiatela andava tolto e conglobare il tutto a quello consortile e gli e’ Stato proposto al sindaco da parte del coordinamento dei quartieri in tempi remoti quando il finanziamento era in corso. Non si può tenere un depuratore nel pieno del tratto utilizzato per la balneazione in quanto la carica fognaria batterica non si può abbattere del tutto e quindi i reflui andrebbero sfociati almeno a 3 miglia dalla costa e non direttamente sull’arenile.

  2. Quel depuratore deve essere trasformato in impianto di sollevamento reflui, e collegarlo al collettore di via Venezia.
    Non è concepibile scaricare in un tratto di mare che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per la città.
    Purtroppo siamo stati e siamo governati da gente incompetente, che non hanno la minima cognizione per incentivare il turismo.
    Non a caso fanno costruire le case popolari in posti dove dovrebbero sorgere strutture turistiche.

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