Lo stop alla Amarù, vertice in Sicindustria chiesto dai sindacati: convocata Icel

 
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Gli operai della Amarù attendono di conoscere il loro prossimo futuro

Gela. Un primo faccia a faccia tra sindacati, Icel e imprenditori di Sicindustria dovrebbe tenersi nei prossimi giorni, proprio nella sede dei confindustriali di Caltanissetta. La richiesta è stata inoltrata dai metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm nel tentativo di fare chiarezza sulle sorti occupazionali dei venti operai elettrostrumentali, attualmente alle dipendenze del gruppo Amarù. La storica azienda gelese perderà il contratto del settore che la legava ad Eni. I lavoratori si sono già opposti, anche con un sit-in di protesta davanti all’ingresso della raffineria di contrada Piana del Signore. Non vogliono lasciare Amarù, che ritengono un’azienda sana e assolutamente in regola. Lo stop ai contratti si legherebbe al coinvolgimento dell’imprenditore Rosario Amarù nell’inchiesta “Double face”, quella sorta dal cosiddetto sistema Montante.

Lo stesso Amarù, già da tempo, ha lasciato la guida dell’azienda e quella di Sicindustria. A subentrare nel settore elettrostrumentale sarà l’azienda calabrese Icel e per questo motivo i sindacati stanno chiedendo rassicurazioni sulla tutela dei lavoratori. Gli imprenditori calabresi avrebbero comunicato di essere disponibili ad assorbire tutti i venti operai, senza intaccare livelli e retribuzioni. I segretari provinciali Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese cercano di mediare, anche se i dipendenti Amarù non appaiono affatto convinti dell’eventuale passaggio.

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