L’olio vegetale per la green, nuovo accordo di Eni: fino a 400 mila tonnellate all’anno

 
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Gela. Eni continua a cercare riserve di combustibile per gli impianti della green refinery e si rivolge nuovamente ai consorzi degli oli esausti, vegetali e animali. La multinazionale ha appena stretto un accordo con il consorzio RenOils. “Eni, che attualmente utilizza circa il 50 per cento degli oli alimentari usati disponibili in Italia – si legge in una nota – grazie anche alle aziende di rigenerazione aderenti a RenOils amplierà la possibilità di impiegare questi rifiuti per produrre biocarburante di alta qualità nella bioraffineria di Venezia, a Porto Marghera, e a breve anche a Gela”. I manager del cane a sei zampe da tempo hanno ufficializzato che proprio gli oli vegetali esausti entreranno nel ciclo della produzione di carburanti bio, filiera che riguarda lo stabilimento di contrada Piana del Signore.

“L’accordo siglato oggi è un ennesimo tassello delle iniziative di Eni finalizzate a mettere in atto un circuito virtuoso di “economia circolare” – continua la nota – per la raccolta di materie di scarto che vengono, una volta purificate e rigenerate, trasformate in biocarburanti di alta qualità presso strutture industriali nazionali, dando piena valorizzazione a una risorsa energetica nazionale”. L’obiettivo del cane a sei zampe è di trasformare in carburanti sostenibili fino a 400 mila tonnellate all’anno di “cariche di seconda generazione”, soprattutto olio da cucina esausto e grassi animali.

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