L’omicidio Minguzzi, l’indagine anche su Tasca: i periti al lavoro sul corpo riesumato

 
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Ravenna. Sono iniziate le operazioni peritali che i pm della procura di Ravenna hanno affidato a due docenti dell’università di Pavia. Hanno l’incarico di acquisire elementi utili all’inchiesta, effettuando gli accertamenti tecnici sul corpo riesumato del giovane Pier Paolo Minguzzi, trovato senza vita trentuno anni fa, dopo essere stato rapito. Allo stato attuale, sono tre gli indagati, accusati dell’omicidio del carabiniere. Tra loro, c’è anche l’ex militare gelese Orazio Tasca, oggi cinquantaquattrenne. L’attenzione degli investigatori, inoltre, si concentra su un altro ex carabiniere, Angelo Del Dotto, e sull’operaio Alfredo Tarroni. Del Dotto, qualche settimana fa, intervistato da Il Resto del Carlino, ha escluso qualsiasi coinvolgimento. Per i pm della procura ravennate, però, sarebbero stati i tre indagati a rapire Minguzzi e ad ucciderlo. Volevano un riscatto da trecento milioni delle vecchie lire, ma qualcosa andò storto e il cadavere del giovane venne ritrovato nel Po.

I magistrati cercheranno di acquisire eventuali tracce di dna che possano ricondurre agli indagati. In passato, sono già stati condannati per fatti analoghi, dopo aver imposto un pagamento da trecento milioni di lire ad un’altra famiglia della zona. In quel caso, presentatisi all’incontro per ritirare i soldi, furono coinvolti in un conflitto a fuoco con i carabinieri arrivati sul posto. Un militare in servizio venne ucciso. Tarroni, tramite il proprio legale, si è già detto disponibile ad un tampone salivare per la comparazione genetica. I legali di Tasca e Del Dotto, invece, si sono riservati di valutare questa possibilità.

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