Lorefice, "inceneritore è una scelta senza logica": attivato accesso agli atti in Regione
Gela. I grillini del Movimento cinquestelle, anzitutto a livello regionale, si sono già schierati contro qualsiasi ipotesi di inceneritore da realizzare in città. Il presidente della Regione Nello Mus...
Gela. I grillini del Movimento cinquestelle, anzitutto a livello regionale, si sono già schierati contro qualsiasi ipotesi di inceneritore da realizzare in città. Il presidente della Regione Nello Musumeci, la scorsa settimana, ha spiegato che l’area locale è stata individuata per ospitare un termovalorizzatore, da oltre 640 milioni di euro. Del progetto vero e proprio si sa ben poco e anche per questa ragione il senatore Pietro Lorefice ha deciso di acquisire dati e informazioni tecniche. “Ho inoltrato una richiesta di accesso agli atti alla Regione – dice – al momento, abbiamo solo notizie giornalistiche, oltre alla comunicazione del presidente Musumeci. C’è troppo fumo e io invece voglio valutare atti e documenti, prima di esprimermi. Non sono abituato ad andare dietro al fumo. Sicuramente, diciamo no ad un inceneritore. La città rientra nelle aree Sin ed è ad altissimo rischio industriale. Ci sono percentuali tra le più alte in Italia di patologie tumorali e malformazioni. Quella di Musumeci è una scelta senza logica, anche da un punto di vista geografico. Perché a Gela dovrebbero arrivare gli scarti della frazione indifferenziata di aree come Trapani e Palermo, visto che non è una zona che possa collocarsi nella Sicilia occidentale? Parliamo di un processo che andrebbe a bruciare tutte quelle frazioni che non possono trovare altra destinazione e non vanno incontro ad un vero riuso”. Gli atti richiesti agli uffici regionali saranno verificati e valutati da Lorefice e dal suo staff. Il chimico industriale Fabrizio Nardo, che collabora con il senatore, si è detto contrario ad un inceneritore, che riporterebbe indietro la città, “come ai tempi del pet-coke”, ha spiegato negli scorsi giorni. Il no al termovalorizzatore resta netto. “E’ un inceneritore e siamo contrari, per tutte le ragioni che sono state indicate”, aggiunge Lorefice. Se invece dovessero emergere dati tecnici diversi, per un tipo di impianto del tutto differente, allora la questione dovrebbe essere affrontata. “Musumeci non è un tecnico del settore e voglio sperare che non abbia utilizzato impropriamente il termine termovalorizzatore – dice ancora – in questo caso, avrebbe solo creato allarmismo e gettato nel panico i cittadini. Altro, invece, sarebbe il progetto del quale parla l’ingegnere Giacomo Rispoli, che cita la gassificazione per un processo produttivo che può riguardare carburanti di terza o quarta generazione. Sono sistemi del tutto differenti e quest’ultimo può rientrare in un contesto di economia circolare, anche se non ritengo che esistano processi di questo tipo, senza emissioni”. Il senatore ha attivato i canali istituzionali e gli uffici della Regione, per avere prima possibile tutti gli atti.
Al momento, non è stato nemmeno spiegato con precisione il metodo applicato per individuare l’area locale. “C’è una vasta zona industriale disponibile – conclude il senatore pentastellato – però una valutazione costi-benefici si può fare solo qualora parlassimo di impianti che non hanno nulla a che vedere con gli inceneritori. Sulle nuove tecnologie, nell’ambito dell’economia circolare, noi lavoriamo da anni. L’interesse primario deve essere quello della tutela ambientale e della salute della collettività”.
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