L’ospedale “depredato”, continui tagli e servizi che non ci sono più: un dossier a Palermo

 
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Gela. Si farebbe prima ad elencare i servizi tagliati piuttosto che quelli garantiti ai pazienti della città. All’ospedale Vittorio Emanuele continua lo stillicidio, fatto di costanti chiusure. La sequela si allunga con il laboratorio di radiologia e con quello di chirurgia. Non ci sono medici e tutto rimane fermo. Negli ultimi giorni, un paziente con problemi neurologici, come al solito, era destinato al trasferimento al Sant’Elia di Caltanissetta. Dal nosocomio nisseno, però, hanno fatto sapere che non c’erano posti a disposizione e l’unica Tac era fuori uso. Quindi, niente trasferimento urgente. Disservizi che sono specchio di una politica predatoria, che si è accanita sull’ospedale di Caposoprano, approfittando delle troppe defiance dei nostri rappresentanti istituzionali. Adesso, intervengono i consiglieri della commissione comunale ambiente e sanità. “Ci era stato detto che il reparto di malattie infettive sarebbe rimasto chiuso per un breve periodo, così da rendere più facile il trasloco dello stesso, adesso invece non funziona neanche l’ambulatorio per le visite esterne – dicono i componenti della commissione – fino a qualche mese fa si parlava di stroke unit, consapevoli di non avere neanche il reparto di neurologia, oggi non abbiamo neppure cardiologia; le lista d’attesa impazzano e i reparti sono tutti a regime ridotto per l’assenza di medici, anestesisti e chi più ne ha, più ne metta; il reparto di oncologia, per cui non è prevista la degenza, lavora solo fino ad un certo orario per mancanza di medici, cinque sulla pianta organica ma tre effettivi, a fronte di cinque operativi a Caltanissetta. Se solo si disponesse di uno dei due medici mancanti, il reparto potrebbe lavorare sia la mattina che il pomeriggio, contribuendo a disimpegnare il pronto soccorso, la cui astanteria funge da degenza. Gli ammalati, pure gravi, sostano in quello che dovrebbe essere un ricovero temporaneo, anche per tre notti, senza avere un servizio adeguato”.

Il dossier all’assessorato e la riunione in Comune. Il presidente Virginia Farruggia e gli altri componenti (Giuseppe Ventura, Salvatore Farruggia, Maria Pingo e Crocifisso Napolitano) hanno deciso di trasmettere un dossier completo all’assessorato regionale alla sanità. Intanto, a Palazzo di Città, i dem chiederanno la convocazione di una conferenza dei capigruppo. “L’ospedale sta morendo – dice Carmelo Orlando – e servono interventi immediati”.

3 Commenti

  1. Iacono in compenso è stato premiato con un acconto di 25.000,00 euro. A questo punto credo che la sua missione fosse quella di distruggere l’ospedale di Gela, forte dell’assenza dei politici locali.

  2. Radiogia? Oncologia? Chirurgia? Il pronto soccorso uno schifo inimmaginabile carenza di personale autobulanze guaste ma di cosa parliamo? In una societa civile nel 2018 amministrata da pseudo politici che dovrebbero avere a cuore l interesse della collettivitaNon puo piu essere tollerabile perche a questi signori stiamo permettendo di giocare con la nostra pelle. E per la serie al peggio non c e mai fine sentiamo notizie quali aumenti di stipendi ai dirigenti, scioperi per l assegnazione di parcheggi per il personale all interno dell hospedale e infine ennesime e inutili richieste di conferenze.un grandissimo senso di vergogna dovrebbe abbattersi su di voi con conseguente ammissione unanime di responsabilita e logiche dimissioni di massa

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