L’ospedale dismette i posti covid e abbassa la guardia: tre infermieri positivi

 
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Luciano Fiorella

Gela. L’ospedale “Vittorio Emanuele”, diretto dal palermitano Luciano Fiorella, prova ad abbassare la guardia e registra subito tre positivi tra il personale infermieristico. L’indice accusatorio è puntato contro l’assenza dei volontari della Cri.

Esonerati i volontari del 118 agli accessi in ospedale

Erano stati chiamati, in piena emergenza pandemica, a monitorare gli accessi in ospedale e al pronto soccorso ma da qualche giorno la direzione sanitaria ha deciso di dismetterli nonostante i lauti compensi. I tre pazienti positivi opererebbero in reparti diversi, compreso il pronto soccorso. La mancanza di controllo creerebbe un cortocircuito a danno di chi dovrebbe direttamente transitare dal pronto soccorso infettivologico. Consola il fatto che non siano stati ancora dismessi i tamponi per i pazienti in ingresso.

Covid, il dato continua a crescere

In città, in verità, i 120 positivi accertati dall’Asp cl2 bastano a confermare che la pandemia è tutt’altro che arginata anche se i contagiati sono tutti in cura domiciliare. Conforta, infatti, il dato della terapia intensiva che sabato ha dimesso l’ultimo paziente covid-19 (un secondo è, invece, deceduto).

Centro hub al Palacossiga a regime ridotto

Lascia perplessi l’ammissione da parte di Alessandro Caltagirore, direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, convinto che l’hub allestito al palazzetto dello sport comunale opera a regime ridotto del 50 %. “Invece dei 2mila vaccini giornalieri – spiega il manager Caltagirone – ne vengono effettuati poco più di mille e con punte che sfiorano al massimo i milleduecento vaccini. Di sicuro ultimeremo la somministrazione della prima dose solo a fine agosto con oltre un mese di ritardo rispetto al nostro potenziale. Complessivamente, su una popolazione complessiva di 280mila abitanti, sottraendo i circa 77mila relativi alla fascia di età compresa tra 0 e 12 anni, abbiamo già garantito la somministrazione del vaccino a 140mila persone”. Bisognerebbe comprendere la percentuale dei vaccinati tra gli operatori sanitari, ricordando la levata di scudi dei no vax in ospedale.

L’ospedale riapre i reparti e svincola 45 posti letto

Il manager Alessandro Caltagirone, in rispetto alle richieste avanzate dall’assessorato regionale alla Sanità, ha iniziato la dismissione progressiva dei 55 posti letto ospedalieri dedicati al centro covid, lasciandone appena 10 per riaprire progressivamente le diverse unità operative. La prima a ritornare ala normalità, come anticipato, è stata la Terapia intensiva.

Psichiatria e Neurologia insieme ma (forse) dal 13 luglio

“Il 13 luglio sarà avviata la Neuropsichiatria – precisa il direttore generale dell’Asp cl2 – che comprenderà la Neurologia e la Psichiatria”. Nessun cenno, invece, per quei servizi vitali che a causa della cronica carenza di personale chiudono nei fine settimana. Tra tutti l’Urologia, l’Endoscopia, la Nefrologia e il laboratorio Fisiopatologia. Quest’ultimo fermo al palo dopo l’inaugurazione.

Troppi servizi ospedalieri nel limbo

“E’ inconcepibile che per una torsione di testicoli – incalza Giuseppe Arancio, deputato del Pd all’Ars – viene dirottato un paziente in altro ospedale”. In verità i trasferimenti, nella migliore delle ipotesi, vengono effettuati anche per emergenze endoscopiche nei fine settimana e in tutti i casi di infarto. La Psichiatria e la Neurologia (in appoggio alla Chirurgia garantisce 4 posti letto), in attesa del prossimo 13 luglio, restano nel limbo. A farne le spese sono i soliti pazienti costretti ad alimentare una crescente migrazione sanitaria, capitolo ignorati durante l’audizione in ospedale della commissione regionale alla Sanità.

1 commento

  1. Sarebbe opportuno sapere se i tre infermieri positivi al covid erano vaccinati visto che si tratta di personale sanitario.

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