Lunedì i funerali di Nenè da ranita, l’agenzia funebre lavorerà gratuitamente

 
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Gela. I funerali di Emanuele Gensabella, lo storico Nenè da ranita, si terranno lunedì pomeriggio nella chiesa di Sant’Antonio. A coprire per intero le spese saranno i responsabili dell’agenzia funebre dei fratelli Lino, Fabio ed Emanuele Trubia. Hanno deciso di svolgere la loro attività gratuitamente. Si faranno carico di ogni eventuale costo.

Una decisione maturata per dare la giusta sepoltura ad un uomo, che nel tempo è diventato quasi una figura di popolo in città, che già comunque versava in notevoli difficoltà economiche. La camera ardente verrà allestita, lunedì mattina, nel cimitero monumentale di Caposoprano.

3 Commenti

  1. Nenè da ranita non aveva nessuna difficoltà economica. Il sig. Gensabella, infatti, percepiva una pensione mensile di oltre 600 euro al mese, oltre tredicesime e quattordicesima mensilità, e per di più abitava in una casa per la quale non doveva pagare nulla in quanto titolare di diritto di usufrutto.
    Nenè, nonostante fosse titolare di una pensione quantomeno discreta per un soggetto che vidìve da solo e, dunque, non ha familiari a carico, aveva il frigo vuoto e qualcuno gli portava cibo “aiuto C.E.E.”, o addirittura scaduto.
    Ci sono persone che sono in possesso di fotografie che attestano quanto sopra detto, e comunque chiedete agli abitanti della via Lo Vivo e vedete un pò cosa vi risponderanno.
    Se io fossi uno dei parenti di zio Nenè presenterei un esposto alla Procura e chiederei pure l’autopsia per capire se vi è un nesso tra le condizioni in cui era oramai ridotto Nenè e la causa della morte, visto che, tra l’altro, appariva molto malnutrito, oltre al fatto che la sera si recava spesso presso un panificio sito nella via Bresmes per ricevere qualcosa.
    Mi dite quante persone hanno visto elemosinare Nenè sia nei pressi dell’istituto bancario “IntesaSanPaolo” sito nei pressi del bar “La Palma” che introno alla piazza Piazza Enrico Mattei (lato farmacia Aliotta) perchè non aveva un euro in tasca?
    A Nenè è toccata una fine ingiusta ed indegna perchè era una persona molto buona ed altruista, e non meritava di certo di rimanere in ospedale, bensì andava portato presso la sua casa per la veglia funebre.
    Ed invece, in questo modo, il povero Nenè ha dovuto subìre l’ennesima ingiustizia anche da morto, anche se mi consola il fatto che ora è di certo nelle grazie del Signore perchè era una persona veramente incapace di fare male ad una mosca, nel vero senso della parola.
    Spero soltanto che chi sappia le verità le racconti, perchè questo è oramai l’unico modo per ridare a Nenè giustizia e dignità.
    Giuseppe

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