“M5s centro dell’alleanza? Pd non ci sarà”, Siragusa: “Greco non ha soluzioni contro dissesto”

 
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Guido Siragusa

Gela. “Un’alleanza progressista con il Movimento cinquestelle baricentrico? Non credo possa esistere. Sicuramente, il Pd non ne farà parte. Siamo lontanissimi e le parole di Di Paola mi sembrano veramente velleitarie”. Il segretario cittadino del Partito Democratico Guido Siragusa conferma che i dem non trovano nessuno spunto programmatico nell’analisi attualmente in atto in quello che sarà il fronte progressista, che allo stato coinvolge i grillini, il gruppo civico di “Rinnova” e quello del consigliere Paola Giudice. “Non capisco da cosa possa derivare un’alleanza che debba necessariamente avere come centro propulsore il Movimento cinqustelle – aggiunge Siragusa – evidentemente, se alle prossime amministrative ci saranno più alleanze di centrosinistra non sarà per responsabilità del Pd. Prima di costruire un’alleanza serve umiltà e mi pare che questo tentativo progressista difetti proprio in questo. Non siamo preoccupati, il Pd è un partito strutturato che sarà in grado di costruire un’alleanza di centrosinistra, indipendentemente dal Movimento cinquestelle. Se dovessero iniziare a mettere i piedi a terra, ritornando alla realtà, allora si potrebbe iniziare a dialogare anche con loro, ma non mi sembra che al momento ce ne siano le condizioni”. Se il possibile nucleo del nuovo centrosinistra locale non è ancora ben individuabile, è però evidente che i dem non sono intenzionati a rimangiarsi quello che hanno già fatto. “Siamo stati coerenti e la mozione di sfiducia l’abbiamo firmata perché non capiamo come si faccia a criticare Greco e contemporaneamente a tenerlo a bagnomaria. Evidentemente, chi lo fa agisce solo per egoismo personale, perché non si sente pronto ad affrontare il voto. Non ci sono altre ragioni. Questi bizantinismi politici non ci interessano”, aggiunge. Al contempo, secondo Siragusa proprio il sindaco non riesce ad individuare la soluzione per superare il pericolo del dissesto dell’ente comunale.

“Si continua ad invocare la Regione – dice ancora – ma cosa dovrebbe fare? Un’interpretazione autentica ad una legge del 2018 sulla destinazione delle royalties? Mi sembra una follia. Oppure si cerca di avere un parere dall’ufficio legislativo rispetto alla diversa destinazione dei fondi royalties? Ma anche in questo caso non credo sia possibile ottenerlo. Anche se si andasse incontro ad una norma che garantisse lo sblocco dell’avanzo generato dalle royalties estrattive non potrebbe mai valere per il passato. Ad oggi, purtroppo, il sindaco dimostra di non avere soluzioni. Il suo problema non è il Pd ma cercare soluzioni da proporre alla città. Non ce ne sono ed è inutile che qualcuno cerchi di scaricare tutto sulla burocrazia comunale. Cos’altro avrebbe dovuto fare il segretario generale che è anche dirigente al bilancio? Ha applicato le norme. A me, sembra assolutamente ingeneroso attaccare la burocrazia dell’ente”. Dai progressisti in essere e fino alla crisi degli atti finanziari, per il segretario del Pd sembra assai difficile vedere una luce mentre i dem stanno ormai lavorando in vista del dopo Greco, in una prospettiva che però va ancora ben definita politicamente.

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