Madre e figlia travolte e uccise in via Venezia, slitta l’udienza preliminare: i familiari parti civili

 
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Il tratto stradale dell'impatto

Gela. Slitta a settembre l’apertura dell’udienza preliminare, successiva alla terribile fine di madre e figlia, travolte e uccise la scorsa estate lungo un tratto di via Venezia. Per Nuccia Vullo e la piccola Ludovica Caracappa non ci fu nulla da fare. Troppo gravi le conseguenze dell’impatto. Davanti al gup del tribunale, c’è il ventitreenne Salvatore Rinella, alla guida della Fiat Panda che trascinò via madre e figlia. E’ accusato di duplice omicidio stradale e omissione di soccorso. Il suo difensore di fiducia, l’avvocato Salvatore Incardona, ha ottenuto un rinvio per contestuali impegni professionali. I legali dei familiari delle vittime, intanto, hanno preannunciato la volontà di costituirsi parti civili. Una scelta formalizzata dagli avvocati Riccardo Balsamo, Gionata Virga, Sebastiano Virga e Giuseppe La Barbera.

Nel corso delle indagini, sono stati effettuati accertamenti tecnici e rilievi, anche sul luogo dell’impatto. Inoltre, è stata redatta una perizia che approfondisce tutti i particolari della vicenda. Rinella, in fase di indagini, ha sempre sostenuto di non essersi accorto della presenza lungo la strada di Nuccia Vullo e della figlia. Quelle terribili fasi sono state ricostruite dagli investigatori, utilizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza delle tante attività commerciali della zona. Le vittime avevano appena finito di cenare ed erano uscite da un locale. La difesa dell’imputato ha deciso di non optare per riti alternativi.

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