Mafia e disastro ambientale, Comune parte civile in due processi

 
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Gela. La giunta parte civile in due procedimenti penali. Il primo procedimento riguarda 50 appartenenti a “Stidda” e “Cosa Nostra”, accusati di estorsione aggravata a danno di alcuni imprenditori e commercianti che operano nel comune di Gela arrestati nell’ambito del blitz Tetragona.

Il secondo procedimento riguarda 8 persone imputate di reati contro l’ambiente e fa riferimento a fatti verificatisi lo scorso 17 maggio 2010. L’episodio riguarda l’esplosione di un serbatoio che, nel maggio di due anni fa, creò una grave emergenza all’isola 7 Nord dello stabilimento. “Abbiamo scelto di costituirci parte civile in questi processi perché riteniamo fondamentale garantire la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini -ha detto il sindaco Angelo Fasulo- è compito di questa Amministrazione rappresentare in tutte le sedi le ragioni di questo territorio, per lungo tempo mortificato dalla piaga mafiosa e dall’inquinamento indiscriminato. Vogliamo che passi in maniera chiara il messaggio che chi sbaglia deve pagare e che questa città si è stancata di subire senza reagire”.

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