“Manca semplice manutenzione verde altro che rilancio!”, Bennici: “Città abbandonata”

 
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Gela. “Se l’amministrazione comunale non riesce a gestire neanche la manutenzione del verde pubblico, come può pensare di garantire una fase 2 di rilancio?”. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Sandra Bennici ritiene del tutto inadeguata la gestione di un periodo tanto delicato, come quello attuale. “Mentre i gelesi erano chiusi nelle loro case vivendo in trepidazione le giornate del lockdown, la città e’ stata abbandonata a sé stessa. Tanto nessuno usciva e quindi nessuno vedeva. Nessuno poteva reclamare. Però le erbacce hanno invaso la città – dice – raggiungendo l’altezza d’uomo, nascondendo rifiuti urbani, rifiuti speciali e animali. Forse, questo era uno dei progetti strategici dell’amministrazione, dotare di verde spontaneo ogni angolo della città? Con la fase 2, il risveglio dell’amministrazione doveva essere fulmineo, l’economia si doveva riprendere, la strategia migliore è spendere il denaro pubblico, ma a favore di chi?”.

Secondo Bennici, chi è in difficoltà economica o i disoccupati potrebbero essere impiegati nella manutenzione del verde pubblico. “I bisognosi a cui il nostro sindaco si rivolge ad ogni piè sospinto e a gran voce – aggiunge – perché non coinvolgerli nella manutenzione del verde pubblico, iniziando a ripulire la città così come è stato fatto ieri da un gruppo di giovani gelesi, nel tentativo di arginare il disagio sociale che stiamo vivendo a causa dell’aggravarsi della crisi economica post-covid”. In questa disamina, Bennici esclude che l’amministrazione sia attualmente in grado di poter assicurare una vera programmazione, a più alto livello. “Come si può parlare di fase 2 registrando che non esiste alcuna programmazione economica. Si è bravi a perdere 33 milioni di euro per non parlare della direzione e controllo della macchina comunale, così come è stato evidenziato da un consigliere di maggioranza, che richiede la presenza della figura di un direttore generale. Probabilmente faceva riferimento ad un altro consulente – conclude – dato che la normativa non prevede più la presenza di un direttore generale per coordinare la macchina amministrativa. Spero che le sue dichiarazioni siano il frutto di un’analisi attenta di quello che è stato il primo anno dell’amministrazione Greco e non l’ennesima poltrona da offrire all’alleato di turno”.

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