“Mandanti gelesi? Vadano a denunciare”, Giudice: “Rimango salviniano e lavoro per la mia città”

 
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Il senatore Stefano Candiani e il deputato Alessandro Pagano durante la presentazione del circolo

Gela. “Mandanti gelesi che vogliono delegittimare il nuovo circolo? Se hanno sospetti vadano a denunciare subito”. Antonio Giudice, che quattro anni fa è stato candidato a sindaco dell’allora gruppo di “Noi con Salvini”, risponde così a quanto emerso ieri durante la visita in città del senatore leghista Stefano Candiani e del deputato Alessandro Pagano che hanno respinto i sospetti su presunti rapporti “pericolosi” di alcuni esponenti del nuovo circolo. Per Pagano, anche il recente servizio giornalistico nel quale si descrivono parentele “pesanti”, sarebbe solo un tentativo di “delegittimare gente che non ha mai fatto politica”. Proprio il leghista nisseno ha parlato di mandanti gelesi. Alla presentazione del circolo coordinato adesso da Giuseppe Spata non c’erano molti dei salviniani della prima ora, compreso lo stesso Giudice. “Di quel servizio giornalistico – dice – ho saputo addirittura da amici leghisti del nord. Non sono andato alla presentazione perché sono impegnato con il mio lavoro. Non campo di politica, anzi. Lasciare la Lega? Io rimango coerente e credo nell’azione politica di Matteo Salvini. Sicuramente, continuerò ad occuparmi della mia città. Non c’è bisogno di colori politici per fare attività sociale, la stessa che ho iniziato a fare già negli anni ’90 quando mi occupavo di minori a rischio durante la guerra di mafia. Appena ventenne collaboravo anche con uno dei giudici del tribunale”.

Candiani e Pagano, proprio ieri pur senza annunciare un eventuale candidato a sindaco della Lega, hanno ribadito piena fiducia nel nuovo circolo. “Ho sentito che qualcuno ha parlato dell’importanza della militanza nella Lega – conclude – quattro anni fa, mi sono candidato a sindaco con Salvini e sono stati lunghi anni di impegno. Se avessi cercato poltrone o posti al sole, avrei scelto magari altri partiti evitando gli sputi che mi sono preso come candidato a sindaco della Lega. Non sono certamente io che ho cambiato partito, dato che rimarrò salviniano fino alla morte. Ho solo chiesto perché il gruppo storico sia stato messo totalmente da parte. Non ho mai preteso altro”. Il nuovo corso leghista in città, che sembra mirare ad un ruolo guida nella coalizione di centrodestra, probabilmente ha tracciato un solco politico quasi definitivo rispetto a quello che è stato negli ultimi anni, decidendo di mettere alla porta pure l’ex candidato a sindaco. Tensioni e veleni, probabilmente, saranno corollario dei prossimi mesi.

3 Commenti

  1. Purtroppo l’uomo ha la memoria corta. Noi con Salvini nella provincia di Caltanissetta è rappresentata da un tale pagano. Ex forza Italia che a gela e per gela ha portato il nulla assoluto

  2. Vogliamo parlare della lega di Bossi o Salvini andiamo indietro di qualche anno e vi rendete conto voi stessi. Meglio non dire altro

  3. Detto bene l uomo ha la memoria corta. A pensare che per i leghisti di un tempo non troppo lontanonoi meridionali eravamo gli immigrati di oggi. Poi molto furbamente visto gli sfracelli della sinistra la fine di forza italia, i leghisti hanno dato vita a un restailing salviniano meridionalizzandosi per convenienza e spostando l attenzione sui migrandi. Ora siccome sembrerebbe tirare vento leghista ed improvvisamente tutti leghisti

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