“Mauro diffamato”, chieste 3 condanne: anche per l’ex presidente del consiglio comunale

 
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Mauro sarebbe stato diffamato

Gela. In vari modi, avrebbero diffamato l’ingegnere Renato Mauro, già ex dirigente e anche direttore generale del municipio. Ieri, il pm Pamela Cellura ha chiesto la condanna per tre imputati. Si tratta del presidente dell’associazione “Aria Nuova” Saverio Di Blasi, di Emanuele Amato, che invece presiede l’associazione “Amici della Terra-Gela”, e dell’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Dio. Il pubblico ministero, davanti al giudice Miriam D’Amore, ha chiesto dieci mesi di reclusione per Di Blasi, otto per Amato e quattro per Di Dio. Il dibattimento ha preso spunto da una denuncia presentata dall’ex direttore generale del municipio. Ci sarebbero stati un post su facebook e una missiva indirizzata a Palazzo di Città, nella quale si sollevavano pesanti dubbi sulle capacità gestionali di Mauro, oltre a lanciare sospetti su possibili interessi personali. Sarebbero state citate vicende legate all’attività imprenditoriale dell’ingegnere. Gli investimenti sull’Oasi del Golfo, per un polo universitario in città che ebbe brevissima vita, e ancora gli accadimenti della banca del Golfo, vennero individuati come esempi di insuccessi manageriali, tutti legati ad iniziative economiche di Mauro. Per i legali di difesa di Amato e Di Dio, gli avvocati Joseph Donegani e Liliana Bellardita, mancherebbero del tutto i presupposti della diffamazione. La difesa di Amato ha ripreso le vicende citate come possibili esempi di insuccessi gestionali, sostenendo che si trattò comunque di fatti oggettivi.

“Sono tutti personaggi pubblici, a cominciare da Mauro”, ha spiegato l’avvocato Donegani. La difesa di Di Dio, accusato di aver condiviso un post su facebook che avrebbe danneggiato la reputazione di Mauro, ha a sua volta escluso che sussistano i presupposti della diffamazione. Alla prossima udienza, toccherà all’avvocato Salvo Macrì (legale di Di Blasi) concludere.

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