Maxi inchiesta sulle compensazioni, eccezioni delle difese sulla competenza territoriale

 
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Gela. Sono più di sessanta gli imputati, in uno dei tanti filoni di indagine, che si collega al presunto “sistema Marchese”. Il consulente Rosario Marchese, a sua volta, è davanti al gup del tribunale. L’inchiesta consentì di ricostruire una lunga serie di operazioni, ritenute irregolari. Decine di imprenditori e anche qualche professionista, soprattutto del nord Italia, avrebbero ottenuto sgravi fiscali non dovuti, attraverso lo scudo delle compensazioni illecite. Le difese di molti imputati, oggi, hanno avanzato eccezioni, anzitutto di incompetenza territoriale. L’indagine, infatti, richiama diversi illeciti, che poi hanno anche dato seguito ad un’altra maxi inchiesta, quella ribattezzata “Leonessa”. Anche i giudici bresciani, però, si sono già pronunciati, indicando la competenza del tribunale gelese.

A questo punto, i legali degli imputati non escludono neanche la possibilità di rivolgersi alla Corte di Cassazione. Il gup Roberto Riggio scioglierà la riserva, dando comunicazione in apertura della prossima udienza. Le compensazioni indebite, secondo le accuse, venivano richieste principalmente per investimenti in aree svantaggiate, che in realtà non ci sarebbero mai stati. Sono stati coinvolti quelli che vengono considerati i referenti principali di Marchese, a loro volta finiti nella maxi inchiesta “Leonessa”.

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