Maxi sistema agro-fotovoltaico a Badia, sì conformità: investimento da 50 milioni

 
1

Gela. Una capacità di produzione superiore a quella del progetto “Ciliegino” di Agroverede e un investimento che si aggira intorno ai 50 milioni di euro. Sta proseguendo l’iter procedimentale per giungere all’autorizzazione finale del parco agro-fotovoltaico della “Pv Freyr srl”, società con sede nell’ennese. Il settore si conferma tra quelli più ambiti e sono tante le aziende che puntano ad impianti a livello locale. L’area individuata è in contrada Badia Collegio, in una vasta zona agricola, acquisita dalla società. In settimana, si è tenuta una conferenza di servizi in municipio. E’ stata rilasciata l’attestazione di conformità urbanistica. All’incontro, hanno partecipato il dirigente Emanuele Tuccio e il vicesindaco Terenziano Di Stefano. A differenza di quanto accaduto nel caso di Agroverde, l’investimento della società ennese non prevede oneri per espropri e Palazzo di Città non corre rischi. Ancora oggi, le casse dell’ente devono prepararsi a sostenere le conseguenze degli espropri del progetto “Ciliegino”, che seppur mai realizzato potrebbe gravare ancora per anni. Gli imprenditori della “Pv Freyr”, contemporaneamente, attendono riscontri soprattutto da Palermo. Le carte del progetto sono state depositate negli uffici dell’assessorato territorio e ambiente, anche per la valutazione della commissione tecnica specialistica. L’azienda punta ad un provvedimento autorizzativo unico, che possa dare il via alla realizzazione del parco agro-fotovoltaico, che appunto si innesterebbe in aree agricole per la produzione di energia, con una capacità da 87,96 Mwp. La società, che ha sede legale a Valguarnera Caropepe, fa però riferimento ad un socio unico, con sede in Inghilterra, la “Sycamore capital Italy ltd”. Si tratta di un’iniziativa imprenditoriale che mette insieme la holding “Sycamore capital ltd” e la “Ambiens srl” (il cui amministratore è anche alla testa della Pv Freyr). Per i tecnici del Comune ci sono tutte le condizioni per il rilascio della conformità urbanistica, tra i pochi adempimenti che spettano al municipio.

“Vista l’estensione del progetto – spiega Di Stefano – insieme al dirigente Tuccio abbiamo studiato con attenzione gli atti. Ho chiesto di valutare anche la definizione di un’apposita convenzione, che consenta al Comune di avere dei ritorni in termini compensativi”. La società che ha proposto l’investimento è stata costituita nell’ottobre di due anni fa e ha dietro investitori che sembrano puntare forte sul progetto, avendo già a disposizione le aree. Molte zone rurali della città, da alcuni anni sono tra i target che i gruppi del settore si sono posti, ritenendole adatte alla produzione di energia da immettere sul mercato. Un connubio che però, secondo alcuni osservatori, potrebbe favorire un’eccessiva occupazione di aree agricole.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here