Medici obiettori di coscienza, sospeso il servizio di interruzione di gravidanza

 
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Gela. I medici dell’ospedale di via Palazzi sono tutti obiettori di coscienza. Un particolare che da un mese impedisce di garantire il servizio obbligatorio di interruzione di gravidanza (Ivg).

Il personale del punto nascita di terzo livello è costretto a indicare le strutture ospedaliere del territorio a tutte le donne in dolce attesa che decidono di non portare a termine la gravidanza. Secondo le prime indiscrezioni, il management del presidio ospedaliero di via Palazzi ha cercato inutilmente un sostituto al medico Giovanni Di Leo, che garantiva il servizio prima di andare in pensione.

Lo scorso l’allora manager dell’Asp, Paolo Salvatore Cantaro, aveva concentrato nell’ospedale Vittorio Emanuele il servizio di interruzione di gravidanza, sospendendo quello effettuato fino ad allora dal presidio di Niscemi finito nel mirino degli investigatori “perché con un modo disinvolto – aveva detto Cantaro – venivano fatte le interruzioni volontarie di gravidanza. Allarmato da alcuni dati con cui si vedeva che le donne in età giovane ricorrevano all’Ivg con una certa frequenza, a distanza di tre-quattro mesi. Abbiamo deciso di concentrare su Gela il servizio per dare maggiore garanzie”.

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