Meno ciccia per i bimbi siciliani, indagine della Regione sull’obesità

 
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Palermo. La Sicilia fa registrare un’importante inversione di tendenza nella lotta all’obesita’ infantile: secondo gli ultimi dati, tra i bambini di terza elementare c’e’ stata una riduzione del 4% rispetto alla campagna del 2007.

C’e’ stata anche una rilevante riduzione di alcuni fattori di rischio come i comportamenti sedentari per i bambini delle scuole elementari: meno della meta’ dei bambini passa almeno diverse ore davanti a tv e videogiochi (47%). Sono sempre piu’ diffuse le adesioni a stili di vita salutari: attivita’ fisica (45%); giochi all’aperto (54%); consumo di frutta e verdura (4%); merenda di meta’ mattina 12% e consumo della prima colazione (83%).

Sono questi i principali risultati dell’indagine condotta tra 1280 studenti di 64 scuole primarie siciliane e di 2840 studenti di 223 classi di scuola media e superiore nell’ambito del progetto di controllo sui rischi comportamentali tra i ragazzi di eta’ compresa tra i 6 e i 17 anni voluto dal Ministero della Salute e dal Centro di Controllo delle Malattie (CCM) e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanita’.

Nell’ambito di questo progetto, al quale la Sicilia ha aderito, e’ stata sviluppata l’indagine “OKkio alla Salute”, un sistema di sorveglianza sullo stato nutrizionale e sui fattori di rischio ad esso associati nei bambini delle scuole primarie ed e’ stato avviato il sistema di sorveglianza sugli stili di vita e sui comportamenti dei giovani “HBSC- Health Behaviour in School – aged in Children”.

“I dati confermano che la prevenzione e’ alla base di una corretta politica sanitaria – ha commentato l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo – e quest’amministrazione crede molto nella prevenzione a partire dal miglioramento degli stili di vita e dalla correzione di comportamenti a rischio. I miglioramenti conseguiti vanno certamente messi in relazione con le attivita’ di promozione e di educazione alla salute volute dall’assessorato nell’ambito del Piano regionale della Prevenzione e basate sull’integrazione tra salute, scuola e famiglia. Nonostante i dati siano incoraggianti, dobbiamo ancora lavorare per diffondere nelle famiglie e nella scuola il convincimento di quanto sia importante non sottovalutare il problema dello stato nutrizionale dei propri figli, della qualita’ e della quantita’ dei cibi assunti e degli aspetti legati alle attivita’ che favoriscono il movimento”.      

 

 

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