Mense, accudienza, rifiuti…tanti servizi al palo: Giudice, “Chi parla di onestà deve sbloccarli!”

 
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Gela. A temere per il futuro, soprattutto in questo periodo, non sono soltanto gli operai dell’indotto Eni, da mesi in difficoltà, ma tanti timori si addensano anche sugli operatori impegnati nei servizi pubblici per conto del Comune.

“Non è normale…”. Così, il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice lancia la proposta di un nuovo protocollo di legalità che metta fine a ritardi nei pagamenti e ai mancati rinnovi dei contratti. “Non è normale che il Comune non saldi subito le fatture presentate – scrive lo stesso Giudice – così come è successo prima di Natale per il servizio raccolta rifiuti. A pagarne le conseguenze sono stati i lavoratori che hanno ricevuto solo un piccolo acconto dopo l’intervento della CGIL, altrimenti, nel silenzio assoluto, neppure quello. Non è normale che il Comune non controlli la corretta applicazione dei contratti alle lavoratrici degli appalti e delle convenzioni nel settore servizi sociali ed anche lì le cooperative lamentano il pagamento in ritardo delle fatture e usano ciò come motivazione per dare gli stipendi in ritardissimo. Non è normale, a distanza di tre mesi dalla scadenza, non far ripartire i servizi di assistenza agli anziani e agli inabili. Non è normale non avere la refezione scolastica malgrado solleciti sin dall’estate. Non è normale, infine, avere la Ghelas dalla salute incerta”.

“Chi parla di onestà deve assumere impegni precisi”. Così, il segretario confederale della Cgil si rivolge direttamente all’amministrazione comunale a cinquestelle. “Il primo banco di prova è il pagamento delle mensilità di novembre e dicembre ai lavoratori della Tekra entro il 10 gennaio – conclude Giudice – così a seguire tutti i servizi bloccati dei quali abbiamo già informato il Prefetto. Quei servizi occupano 500 lavoratori e sono fondamentali per l’economia della città oltre che, ovviamente, per gli assistiti. Il protocollo di legalità che si proporrà misurerà il coraggio, la coerenza e la libertà di chi ha parlato di onestà che dovrebbe essere la condizione preliminare per occuparsi di bene comune”.

 

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