Meridionali antropologicamente mafiosi: “Storia vecchia e fuori tempo, stiamo zitti”

 
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Un frame del film "Il padrino", uno dei tanti esempi che consacra la Sicilia a terra mafiosa.

Gela. 

Ci chiediamo, perché dopo 160 anni di dominio colonialistico, ancora oggi il nord cresce e imperterrito continua a sostenere che eravamo poveri e soggiogati dai Borboni?

Certo, noi non siamo stati sostenuti dalla Divina Provvidenza, inventata dal grande scrittore Alessandro Manzoni, falsa come la religione che professava, basata sulla conversione al cristianesimo che non convince le persone oneste, perché lui facendo parte del governo dei Savoia, venuti nel meridione per salvarci dai Borboni, non poteva non conoscere i programmi del Governo Cavour o Ricasoli o del suo amico Urbano Rattazzi, quando approvarono la famosa Legge Pica (1863 con Marco Minghetti liberale di destra) o la soluzione finale dei meridionali. Oggi diremmo erano ignoranti o dormivano, in particolare quando scoppiò alla camera la disputa tra Garibaldi e Cavour preoccupati della guerra fratricida che subito Cavour sospese la seduta della camera, il Manzoni non conosceva il significato di fratricida perciò lasciò passare.

Non possiamo dirlo perché erano i professoroni del momento che assieme al De Sancts ci hanno tramandato la storia distorta con tutte le falsità che hanno creato.

Non perché non la conoscessero ma solo perché hanno voluto che venisse cancellata per non mettere in evidenza le atrocità commesse dai Tosco-Padani, Lombardi e Veneti di allora; un vero e proprio tornaconto.

La storiografia ufficiale, attraverso le piccole conoscenze che ci hanno permesso di aprire qualche finestra della storia del 1860, sappiamo inconfutabilmente che il regno delle due Sicilie, fino alla invasione dei Piemontesi, era lo stato meglio organizzato di allora e il più ricco degli stati Italiani, infatti faceva gola ai Savoia prossimi al fallimento, lo dimostrano le città più importanti d’Italia. Napoli con oltre 400.000 abitanti e la stessa Palermo con quasi 200.000 abitanti, mentre Torino e Milano, con tutto il progresso, non superavano le 200.000 unità a testa. L’apporto alla formazione del regno d’Italia, vede il regno del sud, povero, con una partecipazione di oltre 443 milioni su un totale complessivo di 663 milioni, il doppio di tutti gli stati messi insieme, invece il ricco Piemonte, partecipò con 7 milioni

Però secondo tutti gli storici che insegnano nelle scuole Italiane, eravamo lo stato più povero dell’Italia preunitaria a differenza del Piemonte raccontato come il più ricco.

Oggi i grandi professori iscritti sia alla sinistra che alla destra storica non sanno che già nella seconda guerra di indipendenza, il regno di Sardegna aveva accumulato 500 milioni di debiti e se la Francia non avesse partecipato alla guerra, contro l’Austria, lo stesso Cavour, dopo aver venduto il suo onore, che non aveva, attraverso la vulva d’oro del risorgimento italiano (la contessa di Castiglione, definita Nicchia), sua cugina e lo smembramento dell’Italia, regalando alla Francia Nizza e la Savoia si sarebbe ritrovato in piena bancarotta. Debito che ancora oggi ci troviamo sulle spalle, ma nessuno scienziato sa dirci come si è formato.

Lo stesso discorso vale per la mafia dove tutti i ricercatori si sono fermati a dare le spiegazioni più stupide sulle origini della mafia, trascurando che i piemontesi nella occupazione del sud, per combattere i briganti del sud, misero a capo delle città del meridione sia come prefetti delle città, sia come sindaci, i peggiori delinquenti del nord, operazione che fu seguita dagli americani 80 anni dopo, alla fine della seconda guerra mondiale (anche loro sono venuti per salvarci e liberarci), scegliendo i mafiosi americani e siciliani, più dell’80 per cento eletti a capo delle città, come sindaci e a capo delle prefetture, come prefetti.

In questi ultimi anni gli studiosi della mafia cercano le origini e i colti professori e apologeti dei nordisti, negli ultimi anni dicono che la mafia ha origine antropologiche cioè noi discendiamo da mafiosi e visto che nessuno conosce le nostre origini, Aristotele e Platone sono stati non filosofi, ma mafiosi (perché meridionali) come gli uomini del sud.

Molti meridionali, per scivolare via da questa situazione inspiegabile, dicono che sono passati oltre 150 anni perciò storia vecchia e fuori tempo, stiamo zitti, parlare non serve a nessuno.

Questa è la teoria che hanno messo in atto i piemontesi a tutti i livelli, la cultura prezzolata deve stare in silenzio, altrimenti non può fare carriera, la politica deve solamente dimenticarsi del periodo storico per non incappare in guai più profondi.

Il nostro presidente della repubblica non avrebbe mai potuto raggiungere quella vetta, se avesse preso in considerazione quel periodo storico, lui deve solo piangere sulle fosse Ardeatine, visto che gli hanno dato il permesso anche sulle foibe, ma non deve parlare di Istria, di meridionali o di marocchinate o di invasione dei nordisti.

Noi con questi insegnamenti abbiamo abolito dal dizionario Italiano i termini come onore, dignità, amore per la patria, cancellato definitivamente, rispetto sostituendolo con ipocrisia, furto, malversazione, uccisione, non rispetto delle leggi, arroganza e tanti altri aggettivi che potete aggiungere. Tutto è permesso in questo periodo di sopraffazione, ognuno è libero di fare quello che vuole, nell’esempio quotidiano a Gela esiste l’anarchia più assoluta, un vigile prende la multa solo ai deboli per non mettersi in contrasto con qualche prepotente, perché i giudici subito dopo li tirano fuori di galera. Questa è l’eredità dei nordisti e noi ne siamo orgogliosi per il quieto vivere.

Tanto chi non riesce a riempire il proprio curriculum di morti, assassini, stupri e anni di galera, non arriva da nessuna parte, tutte le porte sono irrimediabilmente sbarrate.  

Tanto per fare qualche esempio significativo, citiamo Giuseppe Garibaldi, che essendo stato condannato a morte dai Genovesi, avendo stuprato una ragazzina, ucciso il marito di Anita e, forse, la stessa Anita, trafficando schiavi cinesi, era pronto per assumere la carica di trasportatore dei patrioti risorgimentali in Sicilia.

Camillo Benso Conte di Cavour, dopo avere venduto l’onore di sua cugina a Napoleone III dei francesi, venduto parte dell’Italia Nizza e Savoia, rubato il meridione, fatto saccheggiare chiese e conventi, fotto chiudere i gesuiti e tutte le associazione cattoliche, era pronto, da ateo, ad unificare l’Italia.

Vittorio Emanuele II, il macellaio, essendo figlio dei Savoia, ne conosciamo i misfatti, nel 1861, scientificamente chiuse tutte le scuole sovvenzionate con denaro pubblico, per due ordini di motivi, uno lasciare il sud schiavo e colonizzato, l’altro trasferire il denaro pubblico solo al nord per permettere la crescita industriale del nord della gente laboriosa.

Dai Savoia tutto è dipeso, di Enrico Cialdini, ricordiamo solo Casalduni, Pontelandolfo, Gaeta, il meridione, la fortezza di Messina, di Civitella del Tronto, un grande criminale di guerra.

Sui nostri Presidenti della Repubblica Italiana, di cui non posiamo fare i nomi per ovvi motivi tralasciamo.

Certo, in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da corona  virus, abbiamo avuto modo di constatare lo sviluppo dell’industria del nord, messo in evidenza e sviluppatosi per volere della Divina Provvidenza, della falsa religiosità Manzoniana, dei ladri politici che si sono susseguiti dall’unificazione dell’Italia ad oggi, provocando, da una parte e dall’altra l’impoverimento del sud, con lo smantellamento delle industrie esistenti prima del 1860 e le relative chiusure, volute dalle teorie Manzoniane, in attesa della redenzione.

Milano oggi con 1.388.000 abitanti, (in 160 anni è cresciuta 7 volte il suo valore), Torino con 835.000 (cresciuto 4 volte il suo valore) e Napoli alle spalle con 955.000 abitanti è il fanalino di coda (solamente raddoppiata), continuano a vantarsi del progresso tecnico sociale raggiunto.

Solo perché i “ladri” del nord, con tutta la massoneria dominante, hanno permesso che la crescita si formasse solo al settentrione, anche nella costruzione delle infrastrutture, mentre il sud continua a rimanere povero e misero. W l’Italia del nord e i laboriosi ladri che la abitano. Noi per continuare a essere bravi terroni, non dobbiamo parlare di queste cose, ma cosa sana e giusta dimenticarli, per favorire e glorificare i vari Feltri con i colleghi massoni.

1 commento

  1. “termini come onore, dignità, amore per la patria, cancellato definitivamente, rispetto sostituendolo con ipocrisia, furto, malversazione, uccisione, non rispetto delle leggi, arroganza e tanti altri aggettivi che potete aggiungere”: qualcuno informi Maganuco che questi “termini” non sono aggettivi, sono sostantivi. Se non alla storia, almeno alla grammatica italiana un po’ di rispetto vogliamo portarlo?

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