Messa in sicurezza del Pontile sbarcatoio, Comune e Demanio incerti sulle competenze

 
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Gela. Il futuro del pontile sbarcatoio deve passare prima di tutto da un intervento di messa in sicurezza urgente, come ribadito da Giuseppe Donato, comandante della Capitaneria di porto.

Stamattina, tutti i rappresentanti degli enti chiamati a garantire un futuro allo storico pontile sbarcatoio, interessato da un crollo che lascia presagire ad una demolizione, hanno organizzato una riunione in spiaggia che ha messo in evidenza una situazione di stallo imbarazzante, anche rispetto alla riunione che si era tenuta lo scorso anno. Da allora non è stato fatto nulla e nemmeno chiarito chi e come deve intervenire tra Demanio marittimo e amministrazione comunale, dopo l’ottenimento nel 2014 della concessione al Comune, come stabilito dall’articolo 34 del codice della navigazione. “Devono concludere un ultima verifica – dice Duilio Alongi – per fare luce su questo articolo 34 che dava al Comune l’uso della struttura e capire chi e come si deve intervenire”.

Dal canto suo, il sindaco Lucio Greco, è certo che il Comune abbia ceduto la gestione del pontile al Demanio ma con una lettera contestata proprio da Olimpia Campo, dirigente struttura territoriale Ambiente di Caltanissetta.

“La responsabilità dell’immobile è del Comune – spiega la dirigente Olimpia Campo – che lo ha avuto in concessione nel 2014 attraverso l’articolo 34 del codice della navigazione”.

Cerca di mettere tutti d’accordo Duilio Alongi, dirigente della Protezione civile e commissario del libero consorzio di Caltanissetta, parlando di un piano di azione senza per questo dimenticare una difficoltà oggettiva a rilanciare il pontile sotto l’aspetto identitario evidenziato dal primo cittadino che parla di “reperto storico – assicurando – Abbiamo avanzato richiesta alla regione e allegato una relazione”.

“Non c’è dubbio che occorre fare un’analisi statica della struttura e il prelievo dei campioni da portare in laboratorio – sottolinea Alongi – e verificare l’insieme della struttura. Poi auspico che si affidi uno studio a qualche istituto universitario nell’isola. Non ci vogliono tempi lunghissimi. Occorre dare il crono programma. L’abbiamo fatto in altre circostanze”

Il capo dei servizi regionali della portualità, Carmelo Ricciardo, mette a nudo la questione spiegando “prima di tutto bisogna trovare il finanziamento – spiega -, facciamo le prove sui ferri e nei calcestruzzi, attestiamo la tenuta e dopo stabiliamo o il recupero o il restauro della struttura”.

Il prossimo incontro sarà tutto burocratico, con l’invio di richieste e, se si vuole evitare la demolizione, progetti con uno studio indispensabile a definire il crono programma di rilancio.

1 commento

  1. Si assolutamente bisognerebbe fare una corretta ed attenta analisi, del resto tra rimbalzi (comune, provincia e regione) avete dettato negli anni l’immagine di ciò che i cittadini gelesi meritano!
    E’ proprio vero che gli antichi costruivano bellezze artistiche ed i moderni le distruggono senza ammodernamenti!
    Caro sindaco (assente in tutto) e tutti questi attori in foto, lasciate perdere queste inutili passerelle, la gente ha capito di che pasta siete…………………..porto insabbiato, vecchio pontile in crollo, lidi abbandonati……ci possiamo vantare solo di avere le insegne “Città Video sorvegliata” ….ma per favore

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