Messinese perde i sostenitori, da Sviluppo Democratico se ne va anche Ferrara: “Una condotta politica contorta e confusa”

 
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Gela. Messinese continua a perdere pezzi. Nelle ultime ore, è arrivata la svolta anche da parte di chi l’ha sostenuto sempre a spada tratta.

Emanuele Ferrara, dopo le dimissioni da segretario di Sviluppo Democratico, lascia definitivamente il movimento. Non rimarrà neanche come socio.
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Sviluppo Democratico si svuota. “La scelta è frutto della sostanziale esclusione del movimento e dei suoi organismi statutari dalle scelte operate dal sindaco e dal vicesindaco nella crisi amministrativa appena conclusa – dice – che ha ulteriormente appesantito il clima politico in città con uno scontro senza pari tra le due istituzioni rappresentative dei voleri dei cittadini. Una condotta politica contorta e confusa, con repentini cambi di posizione, come nel gioco dell’oca, hanno portato il sindaco, mal consigliato, al punto di partenza innescando nuovamente la sconsiderata riproposizione del muro contro muro con i consiglieri e le forze politiche, di cui la città non aveva certamente bisogno in questo momento di particolare crisi economica e sociale”. Ferrara se ne va anche dopo la scelta del vicesindaco Simone Siciliano e di parte della giunta di sostenere Alternativa Popolare alle elezioni regionali. “Le elezioni regionali costituiscono un altro momento di alta tensione politica che poteva avere, per come è stato, conseguenze molto negative sulla stabilità amministrativa – dice ancora Ferrara – e in questo caso, in particolare il vicesindaco, confeziona un appoggio ad Alternativa Popolare di Alfano non curante dell’effetto politico alterante che tale scelta poteva avere su Sviluppo Democratico, nato come associazione politica libera e autonoma, prefigurando invece una sorta di traghettamento dei soci in Alternativa Popolare, con una traballante teoria politica di una scatola vuota da riempire per misurare il consenso elettorale della giunta in città. Solo la strenua opposizione del coordinatore politico e dei due ex assessori aderenti a Sviluppo Democratico Francesco Salinitro e Flavio Di Francesco, blocca il sostegno ufficiale a tale ipotesi, che non impedisce comunque al vicesindaco e al sindaco di appoggiare il candidato degli alfaniani, senza tenere conto che il consenso elettorale non è mai un dato acquisito una volta per tutte e non è un cagnolino che si può portare dove si vuole snaturandone la natura. Il risultato elettorale è stato assolutamente deludente, la formazione di  Alfano è sparita dal panorama politico e il vicesindaco si dovrebbe dimettere come aveva preannunciato al direttivo nel caso si fosse verificata questa ipotesi”. Insieme a Ferrara lascia anche Dino Cani, altro storico sostenitore di Messinese.
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“Viene a mancare il collegamento politico e ideale tra il risultato elettorale e la nuova giunta che si è formata – conclude Ferrara – Sviluppo Democratico quindi dovrebbe sciogliersi per la rottura statutaria del patto associativo”. Da Sviluppo Democratico se ne sono andati anche gli ex assessori Francesco Salinitro e Flavio Di Francesco.
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