“Messinese? Si dimetta e andiamo ad elezioni”, Di Cristina: “Non rispondiamo a convocazioni di un vicesindaco”

 
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Percentuali sempre più basse ma Di Cristina difende l'intesa con Greco

Gela. Che sia giunto il momento di evitare “fraintendimenti” politici, magari con il rischio di trasformarli in macigni elettorali (soprattutto in vista delle prossime amministrative), l’hanno capito tutti, sia nel centrodestra sia nel centrosinistra. O si sta con la giunta del sindaco Domenico Messinese oppure si sta all’opposizione. Un vademecum politico che vale a maggior ragione tra le fila del Partito Democratico locale. Dopo l’esperienza amministrativa dell’ex sindaco Angelo Fasulo, i dem non ci stanno a rimanere, per anni, minoranza in città. Di voti ne hanno persi, eccome. Un depotenziamento elettorale che si spiega non solo con il vento grillino, ma soprattutto con le scelte amministrative dell’allora giunta targata Pd, a partire dalla firma del protocollo di intesa, che ha sancito la fine della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, almeno per come la si conosceva in passato. Riconversione a green che ha significato perdita di posti di lavoro e distacco quasi totale tra operai e dem. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, nonostante le difficoltà elettorali, non ci sta a passare per quello che non riesce a dare la linea ai suoi e, nell’ultimo periodo, ha praticamente blindato la propria guida, insieme agli uomini di fiducia. “Sono convinto che ancora oggi ci siano tutte le condizioni che hanno portato, lo scorso dicembre, la mozione di sfiducia in consiglio comunale – spiega – purtroppo, qualcuno trovò un cavillo, che non mi ha mai convinto, e tutto è saltato. Davanti al suo isolamento politico, però, il sindaco dovrebbe prendere delle decisioni. Lui e la sua giunta, anche nella vicenda rifiuti, addossano responsabilità al consiglio comunale. Ma se è così certo di avere la città a favore, perché non si dimette e andiamo ad elezioni anticipate?”. Di Cristina si rivolge proprio a Messinese. “Dovrebbe capire che sta amministrando questa città da ormai tre anni – prosegue il segretario dem – è inutile parlare ancora del passato. Di ciò che è stato fatto o di quello che non è stato fatto dai predecessori. Presenti un consuntivo di quello che, invece, ha fatto la sua amministrazione comunale. Io, onestamente, credo che i risultati non ci siano. Anche sui rifiuti, si sta solo perdendo tempo. E’ un metodo di gestione, quello portato avanti dal sindaco e dalla sua giunta, che si basa solo su aumenti Tari e poco altro. Perché nessuno parla di tariffa puntuale, ovvero pagare in base a quello che si consuma realmente? Il Pd ha le idee chiare non solo sulla questione rifiuti ma anche sul percorso di reindustrializzazione. Ma l’amministrazione comunale ha deciso di tirare dritto, senza coinvolgere il consiglio comunale”.

“Non rispondiamo ad eventuali convocazioni di Siciliano”. Il segretario, però, non sembra affatto intenzionato ad aprire al sindaco e a fare da stampella all’amministrazione comunale. “Ho sentito voci di una convocazione da parte del vicesindaco Simone Siciliano, che vorrebbe incontrarci – conclude – noi, non incontriamo nessuno. Al massimo, ma solo per rispetto istituzionale, potremmo rispondere ad una convocazione del sindaco, non certo del suo vice. Il Pd è chiaramente opposizione alla giunta. Quando venni eletto segretario cittadino, molti ritenevano che dovessi fare da anello di congiunzione tra un sindaco che aveva lasciato i cinquestelle e il Pd. Mi pare piuttosto evidente che questo non è mai accaduto né mai accadrà. Il Pd è alternativo. Stiamo lavorando per costruire un’alternativa all’amministrazione comunale. Contraddizioni nel gruppo consiliare? Ho un ottimo rapporto con tutti i consiglieri dem e li stimo per il lavoro che svolgono. Magari, ci sono state delle divergenze di vedute, ma noi siamo un partito e agiamo di conseguenza”. Negli ultimi tempi, pare quasi che i dem in consiglio comunale siano spaccati almeno in due tronconi. Da un lato, Guido Siragusa e Carmelo Orlando, che sostengono la linea Di Cristina, messi praticamente a capo dell’opposizione alla giunta, poi il presidente dell’assise civica Alessandra Ascia (che per il ruolo rivestito ha spesso oscillato anche nel tentativo di mediare). Dall’altro, invece, i dem più critici rispetto alle scelte della segreteria, Salvatore Gallo e Romina Morselli. Per il segretario, però, i dem sono “un partito” e anche le eventuali contraddizioni se le risolvono nelle riservate stanze, quando è possibile.

3 Commenti

  1. Ripeto quello che ho detto in passato su Di Cristina, bravo e preparato, ma avrà la forza di liberarsi delle zavorre interne anche quelle che ha proprio dentro casa sua? Questa è la questione…

  2. Non fate altro che chiedere le dimissioni di questo e di quella altro per far si che possiate accaparrarsi le poltrone che più vi piacciono,perche di questo si tratta non del bene della città ,perche il PD dopo tutti i disastri fatti dovrebbe cercare di cviare faccia e di pensare al paese invece di perdere tempo con mozioni di sfiducia fantastiche,e assentandosi dall aula consiliare invece di far valere le proprie ragioni(qualora ne avesse).
    Invece di accusare tutti pensiamo ogni tanto alle responsabilità che ha il partito che rappresentate e del quale fate parte da un bel po,perche e facile dire non sanno farr non riescono a parlare non ci hanno presi in considerazione,ecco ma dico io ma qualcuno ha mai preso in considerazione il fatto che questi signori diffondano delle notizie false solo per riprendersi una città che hanno malgovernato per venti anni???

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