Messinese contro tutti, su porto, Agroverde, rifiuti e conti difende la sua gestione

 
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Gela. Il sindaco Domenico Messinese quasi si autoassolve e, in aula consiliare durante la seduta di question time, dà sostanzialmente per risolti alcuni dei nodi più complessi della sua claudicante gestione. C’era solo lui a rispondere alle interrogazioni, presentate dai gruppi consiliari. Allo stato attuale, il sindaco ha in mano pure le deleghe al bilancio e ai lavori pubblici, dopo l’addio degli ex assessori Maurizio Melfa e Fabrizio Morello. Così, non ha badato alle misure “istituzionali”.

Lo “scandalo” del porto rifugio. Per Messinese, sono “scandalosi” i ritardi che si registrano nell’iter per i lavori al porto rifugio. Rispondendo all’interrogazione del gruppo di Noi con l’Italia, il primo cittadino ha spiegato che la giunta si è sempre opposta all’uso delle somme previste nell’accordo di due anni fa, impiegate invece per coprire i costi dell’escavo dello scorso anno, che non ha prodotto alcun risultato. “Ci sono continue note di sollecito per sbloccare l’iter e le abbiamo inviate noi”, ha spiegato ai consiglieri Vincenzo Cirignotta e Antonio Torrenti, che hanno chiesto di acquisirle.

Giunta e Tekra. Cirignotta e Messinese le frecciate se le sono lanciate, come era prevedibile, anche quando il confronto si è spostato sulla vicenda rifiuti. Per il capogruppo di Noi con l’Italia, l’amministrazione comunale non avrebbe mai accelerato sul pedale dei controlli a Tekra. “Fanno i forti con i deboli – ha detto Cirignotta – e poi sono deboli con i forti”. Messinese, invece, ha controbattuto addirittura con una recente sanzione da 20 mila euro che sarebbe stata comminata a Tekra, a causa del servizio svolto non in maniera adeguata.

“Acquisiamo i terreni del progetto Ciliegino”. Neanche i grillini, però, gli hanno risparmiato un altro capitolo nero della sua gestione, il progetto “Ciliegino” di Agroverde. Il consigliere pentastellato Simone Morgana è stato piuttosto diretto, l’iter procedimentale sarebbe del tutto viziato e il progetto stesso violerebbe i paletti normativi del piano di gestione Rete Natura 2000. La risposta del sindaco? “Stiamo cercando di recuperare le somme per pagare gli espropri – ha detto – e vogliamo acquisire i terreni al patrimonio del Comune”. Insomma, per Messinese, allo stato attuale, non ci sarebbero investitori che abbiano già superarto il vaglio, compresa la recentissima comparsa di Tozzi Green. “C’è una lettera di intenti – ha proseguito – come quelle che mi sono già arrivate nel corso del tempo da altri potenziali investitori”. Per i grillini, però, le risposte di Messinese confermerebbero la volontà dell’amministrazione di entrare in contrasto con il piano di gestione. “Subiremo una procedura di infrazione europea”, ha concluso Morgana.

Rendiconto e bilancio…non pervenuti. Non sono mancate scintille neanche quando Messinese ha tentato di mettere le cose a posto sul fronte finanziario. L’indipendente Angela Di Modica ha nettamente bocciato l’amministrazione, che ancora non ha fatto pervenire al consiglio comunale né il rendiconto 2017 né il bilancio di previsione 2018. “Sono atti fondamentali – ha detto – per programmare la gestione di una città. Così, state delegando la gestione dell’ente ai tecnici e si continua ad operare con l’esercizio provvisorio, visti i ritardi”. Messinese ha ammesso i ritardi (sarebbe stato impossibile non farlo), ma ha comunque spiegato che gli atti propedeutici sarebbero pronti. Il sindaco non se l’è passata meglio quando Di Modica ha chiesto conto e ragione dei progetti che dovrebbero essere finanziati con il Patto per la Sicilia, con le compensazioni Eni e con quelle minerarie. Messinese ha sostenuto che gli iter sarebbero tutti in dirittura d’arrivo. Una risposta che, stando alla stessa Di Modica, non troverebbe conferma negli atti ufficiali.

Il declassamento dell’area agricola. Il sindaco non ha convinto neppure gli ex componenti della commissione sviluppo economico che, ad oltre un anno dalla delibera approvata in consiglio comunale, hanno chiesto che fine abbia fatto il provvedimento per declassare la zona agricola locale e accedere ai finanziamenti. Il grillino Vincenzo Giudice ha tacciato l’amministrazione comunale di “negligenza”.

Lungomare e accessi in spiaggia. Il sindaco, poi, ha cercato di accontentare tutti, impegnandosi a garantire interventi, più o meno rapidi, per gli accessi in spiaggia, per la pulizia del lungomare, ma anche per regolamentare la circolazione di biciclette e motorini elettrici, così come chiesto dai forzisti Sara Cavallo, Salvatore Scerra e dall’indipendente Salvatore Sammito.

Due società per lo stesso servizio. Il capogruppo di Forza Italia Salvatore Scerra, inoltre, l’ha bocciato sul servizio di gestione del sito internet istituzionale e dei social del Comune, assegnato a due diverse società locali. “Due società – ha detto Scerra – per lo stesso servizio, mentre la Corte dei Conti ha imposto il blocco delle spese straordinarie”. Il sindaco, però, si è difeso, sostenendo che questo tipo di attività tecniche, a supporto dell’ente, “non sono inutili”.

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