Milioni di euro distratti dalle società di Burgio, nuove accuse: indagine allargata a professionisti gelesi

 
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Gela. Una lunga indagine ha consentito ai pm della procura di Agrigento e ai finanzieri di ricostruire il vasto perimetro economico delle attività imprenditoriali di Giuseppe Burgio, in passato tra i leader della grande distribuzione sull’isola. I suoi interessi arrivarono anche in città, dove avrebbe dovuto finanziare il centro direzionale di via Venezia, a ridosso del commissariato di polizia di via Zucchetto, diventato ormai un semplice rudere del tutto abbandonato. Sono state individuate presunte operazioni illecite e l’imprenditore, già condannato ad otto anni di reclusione, sarebbe riuscito a far transitare enormi capitali, almeno cinquanta milioni di euro, attraverso le sue società, intanto finite sotto amministrazione. Gli inquirenti hanno chiuso diversi filoni di indagine, a partire dall’inchiesta madre, ribattezzata “Discount”. Nel corso degli approfondimenti, sarebbe emerso il ruolo di diversi professionisti e vertici di istituti bancari, che avrebbero favorito la presunta distrazione di fondi da parte dell’imprenditore.

Ad ottobre, venti imputati ne dovranno rispondere davanti al gup del tribunale di Agrigento. Tra questi, ci sono due professionisti gelesi, che in passato hanno ricoperto l’incarico di liquidatori nelle aziende riconducibili al gruppo Burgio. Secondo i pm, non avrebbero assicurato i necessari controlli, favorendo le operazioni dell’imprenditore. Accuse vengono mosse, inoltre, ad alti funzionari di Unicredit.

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