Minacce di morte ad un imprenditore: Processo per un operatore ecologico

 
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Gela.
“Se io perdo il lavoro, qualcuno perderà la vita”. Minacce che sarebbero giunte dalle parole pronunciate, nel corso di una tesa assemblea sindacale svoltasi nel marzo di quattro anni fa tra gli uffici dell’ex Ato rifiuti, dall’allora operatore ecologico Carmelo Greco.

L’uomo è finito sotto processo con l’accusa, appunto, di minacce. L’imprenditore Giuseppe Romano si è costituito parte civile con l’avvocato Fabrizio Ferrara. “Non ho pronunciato quelle parole – si è difeso Greco davanti al giudice Domenico Stilo – eravamo presenti in assemblea perché si decideva il futuro di molti lavoratori dopo il passaggio dell’appalto alle società Sap e Roma costruzioni. Peraltro, sono stato tra i pochi a non essere stato assunto dopo il cambio di gestione”.
Due suoi ex colleghi, sentiti in udienza, hanno escluso qualsiasi responsabilità in capo all’imputato. Duro, invece, è stato l’ex dirigente di Palazzo di Città Roberto Sciacia. “Abbiamo rivoluzionato il sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti – ha precisato – le somme necessarie a coprire l’appalto venivano costantemente gonfiate. Il numero di dipendenti è sempre stato sovrastimato. Ricordo quella riunione e le minacce rivolte agli imprenditori”.
Le accuse formulate in aula dal pubblico ministero sono state respinte dall’avvocato difensore Adriano Falsone. La prossima udienza è già stata fissata per il prossimo 27 marzo.

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