Minacce e intimidazioni all’ex collaboratore di giustizia, assolti Pellegrino e Faraci

 
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Immagine di repertorio

Gela. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale non sono emerse conclusioni che possano addebitare responsabilità ad Alessandro Pellegrino e Filippo Faraci. Sono stati assolti con la formula “perché il fatto non sussiste”. Per la Dda di Caltanissetta, anche loro avrebbero più volte minacciato l’ex collaboratore di giustizia Davide Nicastro, che uscì dal programma di protezione ormai otto anni fa. Non solo le minacce ma anche vere e proprie intimidazioni, con l’incendio della porta d’ingresso della sua abitazione. In quel periodo, venne data alle fiamme anche un’automobile non di proprietà di Nicastro ma comunque parcheggiata nei pressi dello stabile nel quale vive. Secondo gli inquirenti, sarebbero state tutte pressioni per indurre Nicastro a non collaborare con i pm. Altri coinvolti sono finiti a processo per fatti analoghi, ma davanti ai giudici del tribunale di Caltanissetta. Il pm Davide Spina, nelle conclusioni, ha chiesto l’assoluzione per i due imputati.

Nicastro, infatti, sentito in istruttoria, ha rivisto integralmente le sue iniziali dichiarazioni e ha negato di aver subito pressioni e danneggiamenti. Lo stesso ha fatto la moglie, a sua volta sentita davanti al collegio penale del tribunale. Il pubblico ministero ha comunque richiesto la trasmissione degli atti alla procura per valutare la posizione proprio dell’ex collaboratore. L’avvocato Giacomo Ventura, difensore di Pellegrino, ha concluso per l’assoluzione, sottolineando l’assenza di veri riscontri alle accuse mosse non solo a Pellegrino ma anche a Faraci.

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