“Minacciava di uccidermi tagliandomi la testa”: Un imprenditore parla in aula

 
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Gela.
“Mi ha più volte minacciato di morte: Mi voleva tagliare la testa, dicendomi che avrebbe agito insieme ad alcuni suoi amici di Mussomeli. Dovevo stare attento soprattutto per il cognome che portava”.

Parole pronunciate in aula dall’imprenditore Giancarlo Scicolone, presunta vittima di una serie di minacce rivoltegli dall’ex dipendente del locale consorzio di bonifica Giuseppe Genco. L’uomo, per queste ragioni e dopo la denuncia presentata dallo stesso imprenditore, è finito sotto processo davanti al giudice Fabrizio Molinari.
“Tutto questo – ha proseguito Scicolone costituitosi parte civile con l’avvocato Flavio Sinatra – si verificò dopo che diedi in affitto al signor Genco un appartamento di mia proprietà nel centro storico. Non pagava l’affitto né gli altri servizi. Decisi di recedere dal contratto e, soprattutto, di non aver più nessun altro rapporto con lui. Venni a sapere, infatti, che aveva avuto diversi problemi giudiziari a causa della droga”.
Stando al racconto fornito dall’imprenditore, l’imputato lo avrebbe minacciato di morte anche all’interno degli uffici della sua azienda.
“In quel periodo – ha concluso – subii l’incendio della mia automobile. Però, non saprei dire se possa essere collegato alle minacce subite. Sicuramente, segnalai la questione agli agenti di polizia”.
Il teste ha risposto alle domande poste dal legale di difesa e dal pubblico ministero Francesco Spataro. Durante la prossima udienza del 4 aprile dovrebbe essere sentito proprio l’imputato.

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