Ministero approva variante per bonifica delle acque di falda, “ricomprese aree Enimed”

 
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Gela. C’è l’esito positivo, anche se con prescrizioni. E’ stata approvata la variante al progetto di bonifica delle acque di falda, presentato da Eni e che ricomprende anche le aree Enimed. E’ il risultato conclusivo della conferenza decisoria, indetta dal Ministero dell’ambiente. Sul decreto sono state apposte le firme del dirigente Luciana Distaso e del direttore generale Giuseppe Lo Presti. Le attività di verifica sul progetto sono state condotte dalla direzione generale per il risanamento ambientale. Se ne sono occupati i funzionari della divisione III, competenti in materia di bonifica dei Siti di interesse nazionale, come quello di Gela. Sul progetto definitivo della bonifica delle acque di falda di raffineria sono state effettuate negli ultimi anni le verifiche tecniche e gli enti di controllo hanno chiesto integrazioni, fino alla variante che adesso è stata approvata. Il decreto ricomprende anche il “protocollo operativo di monitoraggio dell’efficienza idraulica e dell’efficacia idrochimica del sistema di contenimento delle acque di falda con la revisione del luglio 2019”. C’è anche un “addendum”, sulla base di note che erano state emesse da Ispra e Arpa. All’approvazione si è giunti dopo una conferenza di servizi, che risale al gennaio di un anno fa, e alla conclusione del tavolo tecnico del maggio successivo. Sulle acque di falda, da anni, sono in atto operazioni in prospettiva della bonifica, rispetto alla presenza di sostanze pericolose, generate dal ciclo produttivo.

“Trattandosi di un progetto di bonifica delle acque di falda, il conseguimento degli obiettivi di bonifica resta il fine ultimo delle attività ed elemento primario imprescindibile al di là delle rimodulazioni dei limiti di emissione in uscita dall’impianto Taf; come conseguenza di ciò, le concentrazioni individuate con decreto del ministro dell’Ambiente del 6 dicembre 2004 continuano a rappresentare- si legge nel decreto – il target di riferimento ai fini della verifica della qualità ambientale delle acque di falda sottese dall’area della raffineria e oggetto del progetto stesso”. I lavori, stabilisce il provvedimento, dovranno iniziare entro “quattro mesi dalla notifica del decreto”. Sarà il Libero Consorzio di Caltanissetta a dover monitorare lo svolgimento delle attività e l’Arpa territoriale dovrà redigere e trasmettere delle relazioni. Il progetto è stato proposto dalle aziende del gruppo Eni, attive in città, comprese Raffineria, Eni Rewind ed Enimed.

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