Mio figlio sarà un soggetto allergico?

 
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Dottore, cosa significa “allergia”?

Il termine “allergia” deriva dal greco e significa “reazione strana”.  Infatti è una risposta esagerata del sistema di difesa dell’organismo verso sostanze che normalmente sono innocue, come pollini, acari della polvere, alimenti, pelo degli animali e farmaci.

Come avviene questa “reazione strana”?

Le nostre difese naturali (sistema immunitario) producono degli anticorpi specifici (IgE) contro alcune sostanze normalmente innocue e fanno aumentare nel sangue l’istamina, responsabile delle manifestazioni allergiche.

L’allergia è una malattia ereditaria?

L’ereditarietà  è una delle cause principali delle allergie. Un bambino che ha un genitore allergico sarà un allergico nel 50% dei casi e se i genitori sono entrambi allergici, le probabilità salgono al 70%. Ma oltre alla predisposizione genetica occorre tener conto dell’ambiente in cui un bambino vive.

E’ vero che le allergie sono in aumento nei bambini?

I bambini piccoli sono più a rischio di sviluppare allergie, perché il loro sistema immunitario non è ancora ben sviluppato. Pare che l’aumento sia dovuto anche ai fattori inquinanti presenti nell’atmosfera, che sono in grado di sensibilizzare il sistema immunitario.

Cosa sono i pollini?

I pollini sono le cellule riproduttive maschili prodotte dalle piante. Sono leggerissimi e di piccole dimensioni. Un centimetro cubo d’aria ne contiene 20-25.000. Questi granelli vengono inalati durante la respirazione e penetrano in profondità nell’apparato respiratorio. Provocano una reazione allergica agli occhi (congiuntivite), alle prime vie respiratorie (rinite) e ai bronchi (asma). Per prevenire la comparsa della sintomatologia allergica occorre evitare il più possibile che il bambino entri in contatto con queste sostanze.

Come  si può evitare il contatto con i pollini?

Non è possibile evitare completamente il contatto, ma alcuni accorgimenti possono ridurre l’esposizione del bambino e attenuare l’effetto dell’allergia: – evitare le passeggiate nelle ore più calde del giorno, quando nell’aria la presenza di pollini è maggiore – fare spesso lo shampoo per togliere i pollini dai capelli, specie dopo una giornata trascorsa fuori casa –  pulire spesso i filtri degli impianti di condizionamento d’aria – tenere in casa, specie nelle giornate di vento, gli animali domestici in modo che il polline non si attacchi al loro pelo.

Cosa sono gli acari della polvere?

Gli acari della polvere di interesse allergologico sono dei piccoli animali visibili al microscopio. I più comuni prendono nome di Dermatophagoides. Vivono circa 2 mesi ad una temperatura ottimale di 15-35 gradi. Si trovano sul pelo degli animali domestici, nei materassi, sui tappeti e ovunque ci sia una polvere ristagnata. Le norme igieniche di prevenzione rivestono un ruolo molto importante nella diminuzione e nella prevenzione della sintomatologia allergica.

Quali inquinanti dell’aria indoor rappresentano i principali fattori di rischio per lo sviluppo di allergia in età pediatrica?

Nel mondo occidentale, i bambini e gli adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo in ambienti indoor, cioè in quei luoghi adibiti a dimora (abitazione, scuola, uffici, ecc.), svago (bar, negozi, strutture sportive, ecc.) e trasferimenti (auto, treno, ecc.).  Tutti gli interventi mirati a limitare il più possibile l’esposizione ai fattori di rischio, come il fumo di tabacco, gli allergeni domestici, in particolare gli acari della polvere, le muffe e i derivati epiteliali di cane e gatto, rappresentano un’importante possibilità di prevenzione.

Perché l’esposizione al fumo passivo “fa male”?

Il fumo di sigaretta rappresenta la principale fonte d’inquinamento dell’aria indoor. Gli effetti nocivi dell’esposizione al fumo sono mediati da meccanismi irritanti diretti, mutageni e immunologici, che favoriscono lo sviluppo di molteplici patologie. È fondamentale conoscere le patologie fumo-correlate e diffondere la cultura contro il fumo.

Se i sintomi allergici sono frequenti cosa occorre fare?

Innanzi tutto occorre accertare la presenza di un’allergia con i test cutanei (prick test) e poi, a giudizio del medico, eseguire l’immunoterapia specifica (o vaccino) sublinguale per alcuni anni, per diminuire man mano la sensibilità del bambino nei confronti della sostanza a cui è allergico fino ad annullarla. Per ottenere i risultati migliori è molto importante fare una diagnosi precoce dell’allergia.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

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