Morì a bordo della sua moto ape, due accusati di omicidio colposo dopo il decesso di un agricoltore

 
0

Gela. A bordo della sua moto ape impattò violentemente contro un cumulo di sabbia sistemato lungo un tratto della statale 115 in contrada Passo di Piazza. “Il trauma causato dall’impatto”. Per la morte dell’agricoltore ottantaquattrenne Crocifisso Sarchiello, deceduto dopo lo schianto nel luglio di tre anni fa, in due devono rispondere di omicidio colposo. Si tratta del proprietario dell’area nei cui pressi il cumulo era stato collocato e del responsabile dei lavori avviati proprio in quella zona. In base alla ricostruzione, la moto ape impattò contro il cumulo e contro un muretto realizzato lungo quel tratto della strada. L’ottantaquattrenne stava raggiungendo il suo podere. Lo schianto avvenne alle prime luci del mattino. “La morte – ha spiegato in aula il medico legale intervenuto sul posto – è stata causata dal trauma scaturito dall’impatto”. Il medico ha risposto alle domande formulate sia dai legali della difesa, gli avvocati Antonio Gagliano e Giovanna Zappulla, che da quello di parte civile che assiste i familiari della vittima, l’avvocato Carlo Morselli. L’uomo avrebbe riportato una frattura alla base del cranio.

Verranno sentiti carabinieri e operatori del 118. Sul posto, arrivarono anche i carabinieri per effettuare i primi rilievi del caso. Già in fase d’udienza preliminare, la difesa sollevò diverse perplessità sia rispetto alla dinamica dello schianto sia su un possibile errore alla guida da parte del conducente. Dubbi emersero anche sulla regolarità del mezzo condotto dall’uomo. Alla prossima udienza del 29 marzo, inizieranno ad essere sentiti, davanti al giudice Manuela Matta, sia i carabinieri intervenuti sia gli operatori del servizio 118 che effettuarono l’intervento. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here