Morì al pronto soccorso, scelto un perito: 90 giorni per fare luce sul caso Pesarini

 
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Gela. Un perito per accertare le cause e le dinamiche dietro al decesso dell’imprenditore cinquantatreenne Carmelo Pesarini.

Il perito nominato dai magistrati della procura. La nomina è stata effettuata dai magistrati della procura che hanno aperto un’indagine dopo la denuncia sporta dai familiari dell’uomo, deceduto a inizio gennaio al pronto soccorso del Vittorio Emanuele mentre attendeva di essere assistito dai medici di turno. L’imprenditore dallo scorso maggio combatteva per debellare un carcinoma polmonare, lo stesso che lo aveva costretto a sottoporsi a sedute chemioterapiche e, la settimana prima del decesso in ospedale, ad un ricovero per problemi respiratori presso l’unità operativa di medicina. I familiari, assistiti dall’avvocato Orazio Rinelli, intendono fare chiarezza sull’accaduto.

Un termine di novanta giorni assegnato al perito. Allo stato attuale, sono almeno due gli indagati. Il perito scelto dai magistrati dovrebbe depositare entro novanta giorni la relazione da sottoporre alle parti e ai magistrati. Sia la famiglia che gli indagati, in ogni caso, hanno scelto di nominare periti di parte con il compito di assistere a tutte le fasi degli accertamenti. Il corpo di Pesarini venne sottoposto anche ad autopsia condotta dal medico legale Cataldo Raffino.

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