Morì dopo un impatto stradale, fu omicidio colposo: condannato il conducente

 
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Gela. Il pensionato Salvatore Nicosia morì, sette anni fa, dopo essersi trovato a bordo di una Fiat Punto che andò ad impattare contro una Panda lungo via Venezia. Per quei fatti, il giudice Domenico Stilo

ha condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, Carmelo Maniglia, conducente della Punto sulla quale viaggiava la stessa vittima. Era accusato di omicidio colposo.
Assolto, invece, Crocifisso Turini che si trovava alla guida della Panda. Nicosia morì sette giorni dopo quell’incidente. Stando ai magistrati della procura, ci sarebbe stato un evidente nesso di causalità tra il sinistro, provocato dall’imprudenza del conducente, e le conseguenze subite dalla vittima.
Una linea, però, del tutto contestata dal legale di difesa, l’avvocato Ivan Bellanti. “Il signor Nicosia – ha detto in aula – era già affetto da una grave patologia. L’incidente fu di lievissima entità”.
Gli avvocati Giuseppe Simonetti e Carmelo Tuccio, invece, sono riusciti a dimostrare l’estraneità a quei fatti di Crocifisso Turini che venne coinvolto nello scontro. L’anziano deceduto trovò la morte all’ospedale Garibaldi di Catania dove era stato successivamente trasferito.

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